Non conosce sosta il contrasto dei Carabinieri al dilagante fenomeno delle truffe ai danni di anziani, commesse su tutto il territorio nazionale con tecniche sempre più affinate e collaudate tanto che anche il Comando Generale dell’Arma ha promosso una vasta campagna informativa, con la partecipazione del noto attore Lino Banfi, per sensibilizzare la collettività sui rischi derivanti da chi si presenta, telefonicamente o di persona, vantando pretese economiche.
Nella giornata di martedì scorso, una 80enne di Avigliano è stata contattata da un sedicente Maresciallo dell’Arma che le prospettava conseguenze penali nei confronti del nipote qualora non avesse provveduto a versare la somma di 4.500 euro per sbloccare un pacco postale relativo ad un acquisto effettuato dal congiunto.
La vittima prescelta, però, non si è lasciata intimidire avvisando i veri Carabinieri della telefonata ricevuta.
In pochissimo tempo, gli investigatori del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Potenza hanno raggiunto il comune aviglianese individuando, non lontano dall’abitazione della donna, un’auto, risultata intestata ad una società di noleggio, a bordo della quale vi erano due persone, identificate in due 21enni della provincia di Napoli.
I successivi accertamenti svolti dai Carabinieri del Reparto Operativo e della locale Stazione hanno permesso di dimostrare come uno dei due, qualche minuto prima dell’intervento degli uomini della Benemerita, si fosse anche presentato presso il domicilio dell’anziana come direttore dell’ufficio postale incaricato di riscuotere la somma di denaro. Grazie alla diffidenza della donna e al contestuale sopraggiungere di alcuni vicini, il giovane ha desistito dal suo intento ricongiungendosi al complice e venendo entrambi bloccati, poco dopo, dai militari dell’Arma.
I due giovani, al termine delle formalità di rito, sono stati dichiarati in stato di arresto e tradotti, come disposto dall’Autorità Giudiziaria potentina, alla Casa Circondariale di Potenza.
A seguito della convalida, il GIP del Tribunale di Potenza, che ha configurato il reato di tentata estorsione nei confronti dei due 21enni, ha disposto la misura restrittiva degli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico, fermo restando la presunzione di innocenza sino a sentenza definitiva di condanna.
Una storia a lieto fine che sottolinea ancora una volta, come più volte raccomandato dall’Arma dei Carabinieri nelle numerose campagne di informazione, l’importanza di un immediato ricorso al Numero Unico di Emergenza 112 e alle Stazioni Carabinieri capillarmente diffuse su tutto il territorio, nella certezza di poter sempre contare su personale qualificato in grado di prestare aiuto e fornire consigli attagliati ai casi prospettati.