Natale in carcere nel capoluogo lucano: il CSI Potenza dona giocattoli ai figli dei detenuti

In occasione dell’incontro Natalizio famiglia detenuti, una rappresentanza del Consiglio provinciale del CSI accompagnati dall’assistente ecclesiastico Don Salvatore Sabia ha consegnato alla casa circondariale di Potenza “Antonio Santoro” i giocattoli donati dalle società sportive affiliate, per i figli dei detenuti.

A Natale, Gesù che nasce viene a dirci che un’altra vita è possibile, e lo è per tutti, persino per chi è rinchiuso in carcere ed è costretto a trascorrere questa e le altre feste lontano dai propri affetti, in particolare lontano dall’amore dei propri figli. È così che in carcere, spesso, il Natale si trasforma da momento di gioia in momento di solitudine e sofferenza. “Non so che cosa significhi esattamente vivere il Natale in carcere perché penso che soltanto chi l’abbia vissuto lo sappia – dichiara Andrea Schiavone presidente del CSI Potenza– ma in base alla mia esperienza, il Natale amplifica le assenze, le lontananze, la mancanza della famiglia”.

Ed è in un posto così, che perfino un regalo non dato diventa un vissuto troppo doloroso, capace di trasformare il Natale in un momento di vergogna per non poter dare ai propri figli quello che si vorrebbe, quello che meriterebbero.

La raccolta di giocattoli promossa dal CSI Potenza, ha voluto provare ad alleviare queste sofferenze nel tentativo di strappare comunque un sorriso ai figli dei detenuti. L’iniziativa ha visto coinvolte diverse società sportive giovanili della provincia: “È stato un successo duplice – precisa il presidente Schiavone – infatti oltre ad aver regalato un sorriso ai figli dei detenuti, ha fatto anche molto bene ai bambini che hanno donano un giocattolo, perché dai dirigenti è stato loro spiegato a chi doveva essere destinato quel giocattolo”. Un successo anche di numeri, che come sempre parlano più chiaro delle parole: “Sono stati consegnati tanti giocattoli– conclude il presidente provinciale Andrea Schiavone – e tante le offerte arrivate che ci permetteranno di strappare sorrisi di bambini bisognosi che vivono in altre strutture”.

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