Basilicata, bonus gas. L’attacco del M5S: “Una illusione che costa cara, servono politiche energetiche serie per i lucani”

“Torniamo a denunciare, ancora una volta, l’assurdità della politica regionale sull’energia. La giusta segnalazione dell’ADOC sulla possibile restituzione del Bonus Gas da parte delle cittadine e dei cittadini lucani e la confusa smentita della Giunta Regionale confermano l’inconsistenza di una misura che non ha nulla di strategico, al di là dell’investimento elettorale”. Sono le parole di Alessia Araneo e Viviana Verri, consigliere regionali del M5S Basilicata, in riferimento al bonus gas. Ricordiamo che nei giorni scorsi l’Adoc ha messo in allarme tutti i lucani per il rischio di dover ritornare “i soldi del bonus gas”, mentre successivamente la giunta regionale ha sottolineato come tutto fosse “non veritiero”. Oggi interviene il M5S.

“Spendere 200 milioni di metri cubi di gas, equivalenti a oltre 200 milioni di euro, per i prossimi sei o sette anni per un bonus provvisorio, anziché investirli per rendere la Basilicata definitivamente indipendente sul piano energetico, è una scelta miope che spreca risorse preziose senza lasciare nulla alla comunità lucana. Siamo l’unica regione italiana con una significativa produzione di gas e di petrolio, con tutto l’impatto ambientale e socio-sanitario che ne deriva. Eppure, invece di utilizzare le royalties che provengono dalle estrazioni per una effettiva compensazione ambientale nonché per un futuro di energia pulita e gratuita, la Regione ha preferito optare per una misura temporanea (di fine mandato) che non ha inciso sulle bollette a lungo termine e, forse, neanche su quelle a breve termine… Altro che Hub energetico!”, dicono Araneo e Verri.

“Persino i 5.000 euro destinati ai “non metanizzati” per l’acquisto di pannelli fotovoltaici – sottolineano le due consigliere – rischiano di essere una misura poco incisiva, ben lontana da un piano serio e capillare di autonomia energetica che, al contrario, stanno realizzando (a modo e a profitto loro) grosse società private, godendo dei nostri beni comuni come sole e vento. Dunque, delle due l’una: o la maggioranza di centrodestra non si è accorta dell’aggressione del nostro territorio da parte delle grandi compagnie private o è complice. La realtà è che il Bonus Gas è una bolla destinata a sgonfiarsi rapidamente: le compagnie fornitrici di energia, attraverso il mercato libero, possono infatti compensare il contributo regionale aumentando i prezzi delle tariffe. Un meccanismo già visto con il carburante: secondo i dati MiMIT, la Basilicata è la regione con il prezzo medio più alto d’Italia alla pompa di carburante, nonostante le estrazioni petrolifere”.

“Basta illusioni!”, concludono, “serve un autentico cambio di rotta: occorre un grande investimento pubblico per creare una Comunità Energetica Lucana, utilizzando sole e vento, oggi svenduti alle multinazionali. Solo così potremo garantire energia pulita e gratuita alle cittadine, ai cittadini e alle aziende. Le lucane e i lucani non hanno bisogno di elargizioni temporanee, bensì di una strategia per un futuro energetico stabile, sostenibile e indipendente”.

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