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Cinghiali e peste suina in Basilicata, incontro in Regione. Per l’ATC “ruolo cruciale dei cacciatori selecontrollori e delle associazioni venatorie”

Si è svolto ieri incontro istituzionale nella Sala Inguscio della Regione Basilicata per fare il punto sulle misure di contenimento della Peste Suina Africana (PSA) e delineare nuove strategie per contrastare la diffusione del virus. All’incontro hanno preso parte il Commissario Straordinario per la PSA, Dr. Giovanni Filippini, il Direttore dell’Ufficio II del Ministero della Salute, Dott. Luigi Ruocco, e il Dott. Matteo Ruta, componente della struttura commissariale, insieme ai rappresentanti delle istituzioni regionali e dei principali enti coinvolti.

Un contributo fondamentale nella lotta alla PSA arriva dagli Ambiti Territoriali di Caccia (AATTCC) e dalle associazioni venatorie di concerto con la Regione Basilicata (Dipartimento Agricoltura e Dipartimento Sanità). Grazie al loro costante monitoraggio e alla gestione delle attività venatorie, i cacciatori selecontrollori/bioregolatori contribuiscono in modo determinante a mantenere l’equilibrio faunistico e a contrastare la diffusione del virus. In particolare, il lavoro svolto dagli AATTCC, è essenziale per una gestione responsabile e mirata del territorio.

L’uso dell’applicazione X-Caccia fortemente voluto dal Dipartimento Agricoltura risulta essere uno strumento necessario per poter effettuare il monitoraggio in tempo reale della fauna rappresenta uno degli strumenti innovativi a disposizione per raccogliere dati e ottimizzare la gestione della PSA.

Salvatore Maio, Presidente dell’ATC 2, ha dichiarato: «La nostra esperienza sul campo e la conoscenza diretta del territorio ci permettono di comprendere appieno l’importanza di una gestione equilibrata della fauna e del controllo della PSA. Riteniamo fondamentale che le restrizioni imposte alle attività venatorie siano riconsiderate quanto prima. Per la prossima stagione venatoria, è urgente permettere la ripresa della braccata e della caccia al cinghiale anche nei comuni attualmente soggetti a restrizioni. La braccata, se ben regolamentata, rappresenta uno strumento efficace per il controllo della popolazione di cinghiali e per contenere la diffusione del virus, riducendo così il rischio di danni alle colture e al patrimonio zootecnico. Chiediamo con forza una revisione delle attuali misure, appena c saranno le condizioni, in modo da consentire la ripresa dell’attività venatoria nel rispetto delle normative sanitarie, ma senza penalizzare chi espleta un’attività preziosa di riduzione dei rischi di diffusione della PSA, nel pieno rispetto delle regole».

La determinazione e l’impegno di tutte le parti coinvolte, in particolare delle Associazioni Venatorie che hanno coinvolto i cacciatori selecontrollori, sono fondamentali per garantire la sicurezza e la sostenibilità del territorio lucano.

Lo comunica il Presidente dell’ATC 2 Potenza, Salvatore Maio

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