Un gruppo di persone ha aggredito e minacciato gli avventori di un esercizio commerciale a Venosa, seminando panico e paura. E’ questo quanto accaduto nella serata del 13 marzo nella cittadina oraziana. A denunciarlo la persona offesa, che ha raccontato ai Carabinieri quanto accaduto e firmato la denuncia nei confronti di alcuni soggetti che nemmeno conosce. Il grave fatto è accaduto verso le ore 21.
L’uomo, al termine della giornata di lavoro, verso le ore 21 si trovava in un locale situato in Piazza Castello e stava chiacchierando con alcune persone. Quando nelle vicinanze si è presentato un ragazzo che ha iniziato a inverire contro di lui dicendo “Tu non se nessuno, non comandi niente, ti faccio vedere io, questa sera non torni a casa”, in modo minaccioso e con toni alti. Fino a quando è arrivato anche un altro soggetto, e da qui l’inizio di calci e spintoni nei confronti dell’uomo che ha trovato la solidarietà di chi si trovava nei paraggi che comunque non è riuscito a far smettere e bloccare la violenza dei due soggetti. Non contenti, quando il proprietario del locale, per evitare ulteriori problemi, ha provato a chiudere l’attività, gli stessi glie lo avrebbero vietato stazionando nei pressi del locale.
La particolarità sta nel fatto che, come raccontato dall’uomo, i due protagonisti della violenza sono sconosciuti a chi ha subito questi fatti.
L’uomo ha denunciato tutto ai Carabinieri la sera stessa, dando più indicazioni utili alla loro identificazione.
“Questo ennesimo atto di violenza – hanno sottolineato alcuni venosini a Melandro News – è la prova tangibile di una situazione insostenibile che affligge Venosa. La città è ostaggio della criminalità e dell’insicurezza, con un dilagare dell’illegalità che mina la serenità dei cittadini onesti. Una delle cause principali di questa situazione è la grave carenza di personale delle forze dell’ordine. I Carabinieri, costretti a turni massacranti di 12-13 ore al giorno, non riescono a garantire una presenza costante e capillare sul territorio. L’intervento dei Carabinieri è stato reso possibile solo grazie all’arrivo di pattuglie dai paesi limitrofi, un segnale allarmante dell’insufficienza delle risorse locali”.
Claudio Buono