Balvano, la Corte dei Conti condanna il Sindaco e altre quattro persone per un incarico al Comune

Cinque condanne e due assoluzioni. Si conclude così il procedimento avviato dalla Procura regionale della Corte dei Conti della Basilicata, a seguito di una indagine che ha visto indagati e poi imputati per l’accusa di dolo e danno erariale il sindaco di Balvano, Ezio Di Carlo, insieme a due assessori che componevano la giunta tra il 2021 e il 2022 (Angela Teta e Giuseppe Luongo, quest’ultimo attualmente non più in giunta dopo la sfiducia da parte del Sindaco), tre segretari comunali che si sono succeduti nel tempo e una dirigente del Comune. Il procedimento avviato dalla Procura Regionale della Corte dei Conti ha riguardato l’incarico di social media manager del Comune balvanese.

A conclusione del procedimento, ieri è stata emessa la sentenza, così come di seguito:

  • condanna Ezio Di Carlo – sindaco di Balvano – al pagamento di € 19.734,33 e Matilde Coraggio (ex dirigente del Comune) al pagamento di € 14.734,33 in solido;
  • condanna in via sussidiaria Angela Rosaria Stolfi, Giovanni Conte e Maria Orefice (segretari comunali) rispettivamente al pagamento di € 1.000,00, € 1.800.00 ed € 1.147,00, oltre rivalutazione monetaria ed interessi legali;
  • rigetta la domanda attorea nei confronti di Angela Teta e Giuseppe Luongo (attuale vice sindaco ed ex assessore comunale, oggi consigliere), quindi assolti, con liquidazione del compenso spettante ai difensori, nella misura di € 1.500,00 ciascuno;

Corte dei Conti Basilicata a Potenza

Questo nel dettaglio quanto deciso dalla Corte dei Conti, estensore Federico Lorenzini e presidente Luigi Cirillo, a seguito dell’accusa mossa dal Pubblico Ministero contabile, Ida Coluzzi, che aveva contestato una serie di “violazioni e anomalie nell’ambito dell’affidamento e dell’adozione della delibera per il ruolo di social media manger del Comune”.

Durante le varie discussioni, la PM ha sottolineato come “i soldi degli incarichi costituiscono un danno erariale, perché corrisposti in modo irregolare”. Contestata, nell’ambito del procedimento, l’esclusione “immotivata di una concorrente e lo sbaglio delle somme dei punteggi di un’altra aspirante”. 

Gli accertamenti della Corte dei Conti sono scaturiti a seguito di un dettagliato esposto (seguito da un secondo) presentato alla Procura Contabile ad aprile 2023.

Per quanto riguarda le assoluzioni di Luongo e Teta, nella sentenza viene riportato che “non hanno partecipato all’adozione delle deliberazioni con cui sono state avviate le procedure per il conferimento dell’incarico di social manager”, e quindi, “assenza di rilievi del Segretario Comunale e di altri elementi da cui emerga la loro conoscenza o conoscibilità delle irregolarità commesse in esecuzione dei deliberati, non è evincibile alcun coefficiente psicologico d’addebito”. 

Sempre per la Corte dei Conti, “non risulta rispettato un ulteriore presupposto di legittimità richiamato dalla disciplina, ovvero la puntuale previa verifica dell’inesistenza, all’interno dell’organizzazione dell’Ente, della figura professionale idonea allo svolgimento di questa mansione”. In pratica, il Comune doveva prima verificare se tra i dipendenti comunali c’era qualcuno che poteva ricoprire tale ruolo.

Inoltre, la Corte dei Conti ha anche contestato “un macroscopico inspiegabile errore commesso (dalla dirigente comunale, ndr) nelle somme dei punteggi da attribuirsi ai candidati nella seconda procedura di conferimento, errore che comportava la mancata assegnazione dell’incarico” e “in tertiis la mancata revoca dell’incarico, assegnato sull’intuitus personae, una volta ricevuta la comunicazione con cui veniva delegata un’altra persona a svolgere tale ruolo (vale a dire un familiare del Sindaco)”.

“Riteniamo di aver fatto tutto a norma di legge. Faremo ricorso in appello”, ha commentato il sindaco Di Carlo su Facebook ieri sera.

Claudio Buono

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