Melandro News

Radar sul Monte Li Foj a Picerno, associazione e comitato sollecitano l’amministrazione comunale: “Posizione netta e definitiva per dire NO al radar”

Una lettera aperta inviata al consiglio comunale di Picerno per sottolineare ancora una volta il NO alla realizzazione del meteo radar sul Monte Li Foj a Picerno. E’ questo quanto fatto sapere da Antonio Genovese, sottoscrittore della stessa, nella qualità del presidente dell’associazione Amici di Monte Li Foj e del Comitato No Radar. Lo stesso, nello scusarsi per l’assenza all’ultimo consiglio comunale di Picerno (lo scorso 24 marzo, per motivi di lavoro), ha voluto rendere pubbliche quelle che sono le idee dei componenti del comitato e dei cittadini che ne aderiscono. Ecco la lettera integrale.

“Porto a conoscenza il pensiero del comitato, succo di incontri avuti con i componenti dello stesso. Con l’auspicio e nell’augurarvi a voi consiglieri comunali un proficuo lavoro che porti ad assumere una posizione netta e definitiva di tutto il consiglio comunale” di contrarietà alla installazione di questo radar è che tale decisione possa poi fungere da esempio anche per i consigli comunali dei paesi confinanti (Potenza, Tito, Ruoti), come emerso nell’incontro pubblico tenutosi ad inizio mese presso la chiesetta di monte Li Foj. Noi come comitato, partendo dal solito presupposto – ossia dell’inclusione di Monte Li Foj nella Rete Natura 2000 (ritenuta ‘zona protetta’), continuiamo a sostenere con forza e determinazione la nostra contrarietà alla sua realizzazione sempre più giustificata da fatti che accadono nei nostri giorni in altri paese italiani dove nonostante la presenza di questi radar continuano ad allargarsi dimostrando la loro inutilità poiché, oggi, le previsioni vengono fatte dai satelliti. E, comunque sia, non sono le previsioni a salvarci da questi problemi ma bensì la prevenzione, che rimarrà sempre l unica arma davvero efficace per limitare i danni e salvare le vite”.

“Fermo restando il disappunto del comitato – continua Genovese – vi cito di seguito la risposta data dal dott. Abiusi in merito al possibile ricorso verso il provvedimento (verbale di presa di possesso) che l’amministrazione ha portato a conoscenza dei cittadini, pubblicando all’Albo Pretorio solo il 20 febbraio 2025. Il Dott. Abiusi ci ha risposto dicendo che “il verbale di possesso” proviene dal decreto ministeriale del Dipartimento della Protezione Civile del 14 /11/2024 e che tale decreto sarebbe dovuto essere affisso alla Albo Pretorio del comune per sette giorni, cosa che non è avvenuta e nei tempi utili per permettere il ricorso amministrativo dei 60 giorni come previsto dalla normativa”.

“Trattasi – si chiede Genovese – di una grave omissione da parte del Comune, o no? Ma ormai al passato non possiamo porre rimedio, ciò che è fatto non si può rimediare, voltando pagina auspichiamo l’unione di tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale per raggiungere l’unico obiettivo: no all’installazione del radar! Chiediamo inoltre quanto già richiesto nell’incontro pubblico, vale a dire la delibera del consiglio comunale contro l’installazione del radar su Monte Li Foj da estendere poi ai vari consigli comunale dei paesi confinanti. In caso di accoglimento dell’istanza istanza fatta dal nostro consulente, il dott. Pio Abiusi, sulla nullità dell’atto in quanto la VIncA (Valutazione di Incidenza) è scaduta e di una eventuale nuova VIncA, il Comune che posizione assumerà? Sempre in relazione alla VIncA in nostro possesso e da una valutazione di un esperto del settore non si evince il posto esatto dove avverrà l’installazione ma sul verbale si parla di una parte di due terreni uno che comprende 280 ettari di bosco alto e 80 ettari di pascolo e l’altro di circa 30 ettari tra pascolo e seminativi. Ma come si può ben capire la VIncA fatta in un pascolo sarà diversa da quella fatta in bosco alto? Sempre in caso di VIncA vorremmo che un nostro tecnico fosse presente ai sopraluoghi e alla redazione della stessa, memori di quella passata che vedeva i tecnici regionali impreparati sulla zona oggetto di installazione”.

“Chiediamo – conclude la lettera inviata al consiglio comunale – un incontro con gli assessorati regionali competenti (Infrastrutture e Ambiente) per sapere in ottica di un eventuale Conferenza di Servizio la loro posizione in merito, memori delle loro posizioni passate riguardanti lo stesso problema. In data 14 marzo 2025 era previsto un dibattito sullo sviluppo dei comprensori montuosi della Basilicata. Dove si era deciso di porre il problema, qualcuno dell’amministrazione comunale ha partecipato? Può informarci? Nel riservarci altre azioni sempre nei modi e tempi stabiliti dalle leggi ribadiamo che nostra lotta continuerà in tutti i luoghi fino al raggiungimento dell’obiettivo: NO al radar!”.

 

Exit mobile version