È ancora ergastolo. Pietro Pala e Raffaele Arzu sono stati nuovamente condannati all’ergastolo per l’omicidio del carabiniere Donato Fezzuoglio (nella foto a sinistra), ucciso a colpi di kalashnikov durante una rapina alla filiale del Monte dei Paschi di Siena di Umbertide nel gennaio del 2006. La sentenza d’appello è stata letta dal presidente Corte d’Assise d’appello di Perugia dopo sei ore di camera di consiglio. Presenti in aula i due imputati, il fratello della vittima e la vedova, che appena sentita la lettura del dispositivo è scoppiata in un pianto liberatorio. Nessuna vittoria Ma ci tiene a precisare che «Non è una vittoria, perché Donato non me lo ridarà nessuno, ma con questo verdetto la giustizia ha riconosciuto il sacrificio di Donato». «Mi aspettavo questo risultato, che dedico a mio figlio e ai colleghi di Donato che hanno svolto le indagini sull”omicidio di Umbertide». Andrò a trovarlo / All’uscita dal tribunale anche il fratello Mariolino Fezzuoglio, con le lacrime agli occhi per l’effetto di una giustizia giusta, ma con l’amarezza che non se ne va perché Dinato non tornerà più, dice: «dietro questo risultato c’è tanta gioia ma anche tanta tristezza. Andrò subito al cimitero di Rancolfo dove è sepolto Donato». Grazie / I legali della famiglia Fezzuoglio, gli avvocati Nicola Di Mario e Giancarlo Viti, hanno voluto evidenziare la loro «soddisfazione per l’esito del giudizio, riconfermando apprezzamento e gratitudine alla procura della Repubblica di Perugia, alla procura generale e all’Arma per le puntuali attività di indagine svolte». I legali hanno anche voluto ringraziare «per la vicinanza espressa negli anni alla famiglia del carabiniere ucciso». Ricorso / «Attendiamo di leggere le motivazioni dei giudici – ha detto l’avvocato Francesco Falcinelli che difendeva Pietro Pala – poi sicuramente faremo ricorso in Cassazione. Pala è innocente e lo dimostreremo». / Sentenza di primo grado Donato Fezzuoglio, 30 anni quando fu ucciso, scrivevano i giudici della Corte d’assise di Perugia Daniele cenci e Giuseppe Noviello, venne ucciso con un’«azione vigliacca» da Pietro Pala che secondo la ricostruzione gli «sparò alle spalle» mentre il giovane Fezzuoglio era intervenuto per la rapina. Alla «Corte – si elggeva ancora nelle motivazioni – è ben noto che il grilletto del kalashnikov è stato azionato dalla mano di Pala, così come la Corte sa che le rapine delle automobili non sono state poste in essere da Pala, che in quel frangente stava scappando a bordo della Thema guidata da Ivo Carta (poi ucciso in Sardegna ndr) deve però ritenersi che l’evento omicidiario e tutti i fatti nel processo contestati, in significativa progressione criminosa, vanno del pari imputati a Raffaele Arzu e a Pietro Pala». Giulietti: «Soddisfazione» Giampiero Giulietti, oggi deputato, all’epoca sindaco di Umbertide, esprime soddisfazione per la conferma della condanna all’ergastolo di Raffaele Arzu e Pietro Pala. «Anche se niente potrà farci dimenticare quel terribile 30 gennaio del 2006 né lenire il dolore per la perdita di una persona cara, è comunque motivo di sollievo sapere che la sentenza di condanna degli assassini di Fezzuoglio è stata confermata anche dalla Corte d’appello e che alla fine in queste triste vicenda è stata la giustizia a trionfare. Voglio quindi esprimere – conclude – la mia vicinanza alla famiglia di Donato, alla vedova e al figlio, all’Arma dei carabinieri e a tutta la comunità umbertidese protagonista, sua malgrado, di questa drammatica vicenda» (fonte: Umbria 24)