Ieri pomeriggio nella bibliomediateca “Annibale Malanga” dell’Istituto Comprensivo di Bella, Vito Leone e Tonino Tarantino hanno presentato il loro volume di fotografie “Gli specchi del tempo”, pubblicato dal Centro di documentazione dell’Associazione “Filemone”. In una biblioteca accogliente ed affollata, con il benvenuto ai convenuti della dirigente scolastica Carmela Gallipoli, un filmato sulla storia civile e politica di Bella dai primi del 1900 al novembre 2014 ha introdotto la presentazione. Dopo i saluti del sindaco Michele Celentano, Floriana Bertelli, giornalista di Rai tre, Alessandro Angiolillo e Veronica Turiello, hanno presentato l’opera. Il coordinatore dell’evento Mario Coviello ha infine conversato con i due autori che hanno presentato la loro fatica e risposto alle domande del pubblico. Raccontare un secolo attraverso le fotografie non è un’impresa facile. Raccontare il secolo di un paese della Basilicata è ancora più difficile perché per molti e per molto tempo il fotografo e la macchina fotografica erano un lusso che pochi si potevano permettere. Ma Tonino Tarantino, che da anni racconta con i volumi di “Bella News” la storia di Bella, e Vito Leone, fotografo, video maker, autore di saggi sul cinema non si sono persi d’animo e hanno incessantemente raccolto e catalogato foto provenienti dagli album di famiglia, da cassetti abbandonati, dagli archivi, tessere di partito e sindacali, manifesti. Hanno trasposto dai filmati di Tv Bella, televisione locale che ha trasmesso dal 1986 al 90, quotidiani, riviste, libri, fotografie che raccontano il passato di un piccolo paese interno della Basilicata dagli inizi del secolo scorso ai nostri giorni. 480 pagine con cinquemila foto in bianco e nero e a colori con un indice dei nomi, utilissimo per orientarsi nella marea di informazioni. Nella presentazione del libro i due autori scrivono “Un popolo che vuole sottrarsi all’omologazione dilagante ha l’estrema necessità di ricercare il suo passato”. La ricerca certosina dei due autori ha seguito i canoni classici: Dio, Famiglia Scuola e Patria. E ciascuno di essi ha trasfuso nel volume le sue passioni vere. Tonino la scuola, la famiglia,Vito la politica, i partiti, i sindacati, le lotte sociali. La religione cattolica tesse nelle pagina una trama sottile con le interminabili processioni, via crucis,presepi viventi, prime comunioni, matrimoni. La famiglia con i figli in posa per le ricorrenze importanti: battesimi, cresime, matrimoni e durante lo svago e il divertimento: la passeggiata in Piazza Plebiscito, il gioco delle bocce, l’elezione delle miss ferragosto bellese,le scampagnate al bosco e al mare. Tonino Tarantino è un’insegnante e si respira nelle pagine il suo amore per la scuola che si narra con i piccoli dell’asilo delle suore di Maria Ausiliatrice, le classi di scuola materna, elementare e media e quelle dell’INIASA, il centro professionale che ha formato generazioni di artigiani e tecnici. E l’amore per la cultura con le 10 Mostre del Libro,gli otto tornei di lettura, i laboratori didattici e di cinema, le manifestazioni in piazza organizzate dalla scuola. Tonino Tarantino e Vito Leone con le loro foto raccontano la storia di un piccolo paese che subisce due guerre, il fascismo, la prigionia dei soldati, l’emigrazione, il terremoto del 1910 e quello del 1980. Descrivono le lotte politiche del primo e secondo dopoguerra,le difficili ricostruzioni, le amministrazioni comunali che si sono succedute, i partiti, le liste, i bilanci comunali. C’è molto spazio per lo sport, il calcio soprattutto, ma anche le bocce, la pallavolo e il divertimento con la musica, i balli, i complessi rock dei primi anni sessanta. La fotografia restituisce e rende immortali gesti, timori, sorrisi, abbracci, gioie, dolori, partenze e ritorni. Racconta il tempo che scorre e ciascuno dei bellesi, sfogliando le pagine de “Gli specchi del tempo”, andrà alla ricerca del proprio passato, forse si riconoscerà e farà un bilancio dei suoi sogni, attese, speranze, ricostruirà lo spirito di unità che rende una comunità coesa. “Gli specchi del tempo” ci comunicano con le loro fotografie sensazioni ed emozioni, fermano attimi irripetibili, tentando illusoriamente di fermare il tempo. Siamo consapevoli che fotografare non significa riprodurre la realtà, ma interpretarla attraverso l’ esperienza, la visione del mondo, la fantasia e la sensibilità di chi scatta. E’ proprio vero “una foto vale più di 1000 parole” e nella società liquida e dell’immagine che ci travolge con la sovrabbondanza delle sollecitazioni “Gli specchi del tempo” ci aiutano a fermarci per riflettere e ricordare.
A cura di Mario Coviello