Pino Mango: con tutto l’amore che conta davvero. Il ricordo ad un mese dalla scomparsa

Antonella, collaboratrice di melandronews.it, con Pino Mango durante un evento a Roma

Antonella, collaboratrice di melandronews.it, con Pino Mango durante un evento a Roma

Ad un mese dalla tua scomparsa voglio ricordarti così e sentirti vivo in me. Oggi trovo la forza per parlare di te, non che non lo abbia mai fatto, anzi! Su questo sito, quest’estate, più volte ti ho omaggiato a modo mio e chiunque, leggendo gli articoli non ha potuto fare a meno di notare quanto fossero sentiti e scritti con il cuore. Non lo nego, c’era e c’è qualcosa che mi sospinge in te, piano. Sei lucano come me, abitiamo a pochi chilometri di distanza, e questa fortuna mi ha permesso di incontrarti spesso. Parlo al presente perché tu sei essenza ed ora nonostante tu sei un essere immateriale rimani sempre qui. Sei musica, saggezza, parola, suono e canto. E se la musica è arte, poesia, allora è quel rincorrerti intensamente, questo è il tuo canto. Sai, ho capito che al mondo ci sono molte anime e di queste, talune riescono a raccogliere l’essenza e la verità proprio dietro ad un testo, ad un falsetto, invece altre, che io chiamo anime scarse e dannate, non hanno mai avuto questo privilegio, sono anime che non sanno ascoltare il cuore, non sanno cibarsi di frutta fresca, preferiscono quella addomesticata. Io mi ritengo fortunata, perché insieme a te, da tantissimo tempo ormai, ho imparato a scavare oltre il testo, la poesia, le parole. Ho imparato a correre tra i pini e il sole, ad assaporare il dicembre degli aranci, a capire che la vita altro non è che un velo fatto di stelle in cielo fino a confondersi le mani. Per questo devo dire grazie alla raffinata e scrupolosa attenzione per le tue ricerche testuali, mai lasciate al caso. Chi non ti conosce, chi non si è fatto trasportare da quel mare calmissimo non può capire. Chi non ha seguito con dedizione un tuo concerto non può afferrare con la mente ed arrivare a comprendere cosa si nasconda dietro a quello “scusatemi”. La tua scrupolosità ti ha portato, a volte, a scusarti con il tuo pubblico quando anche un minimo particolare non rientrava nel concetto di perfezione dovuto al grande rispetto che hai sempre avuto per la tua arte e per il tuo pubblico. Ecco, questo sei tu, il poeta che qualunque animo nobile vorrebbe avere dentro, sentir vibrare come un usignolo per gustare con perversa soddisfazione la fine delle poesie. Grazie Pino, il cuore palpita, la mano tremola al vento, ma l’amore è invisibile ed io ti sento. Sento l’amore racchiuso in un bel fiore, sento e credimi, ho capito da anni il tuo concetto di amore universale. Io l’ho capito, in tanti lo abbiamo capito, ora toccherà alle generazioni future. Ma voglio assicurarti che la mia ricerca della verità non finisce qui. I testi, le poesie, le melodie vanno sempre lette, mangiate, perché ogni volta offrono una verità, uno stato d’animo nuovo. Ciao Pi… Aspetto che il pubblico inizi ad applaudire per godere la messa in scena dell’amore… Siamo qui, come volevi in questo ultimo tour, spettatori di uno spettacolo in piazza, per tutti e non per pochi. Pinù ma meglio pochi…

a cura di Antonella Picerni

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