“Le colpe dei padri politici ricadono sui figli assessori. Al Comune di Ruoti le vicende politiche si intrecciano con quelle giudiziarie. E qualcuno inizia a pagare per le accuse che sfociano fuori dall’orbita politica e denigrano chi prova a fare solo una costruttiva opposizione”. Ad affermarlo è Franco Gentilesca di Ruoti unita. “E’ il caso dell’assessore Antonio Acquavia che nei giorni scorsi è stato rinviato a giudizio dal giudice per le indagini preliminari per diffamazione nei miei confronti a seguito delle offese fatte alla mia persona. Il prossimo 12 ottobre è in programma l’udienza presso il Tribunale monocratico di Bari. La vicenda – ricorda Gentilesca – risale allo scorso 2013, quando, fu messo da parte dal sindaco Salinardi (anche se ‘ufficialmente’ presentava le dimissioni). In alcuni miei commenti apparsi sulla stampa elogia il gesto politico di chi – finanziare nella vita – e quindi da persona con alto senso dello Stato, aveva preso atto di una serie di situazioni amministrative non proprio trasparenti ed intelligentemente ne aveva preso le distanze. Come gruppo consiliare Ruoti unita lo elogiai al punto da apprezzarne le capacità politiche ed umane invitandolo a passare dall’altro lato della barricata. Un invito evidentemente indigesto a qualcuno, visto che Acquavia a distanza di un paio di giorni replicò sempre a mezzo stampa rivendicando la sua autonomia politica. Affermò che non stava agli ordini del sindaco e che pur di fronte al diktat di non replicare alle mie sollecitazioni aveva fatto uno strappo con il solo intento di sottolineare la trasparenza amministrativa in essere nel Comune di Ruoti. Acquavia però non si limitò a questo ma mi accusò di non essere proprio una persona perbene e di aver riportato molteplici gravi condanne. Parole pesanti che non ho potuto lasciar cadere nel vuoto e che mi hanno indotto – spiega Gentilesca – a sporgere denuncia. A distanza di quasi tre anni il gip di Bari, non ha inteso giustificare l’assessore Acquavia, tornato successivamente nei ranghi della maggioranza e lo ha rinviato a giudizio, nonostante le scusanti formulate nelle memorie difensive dove sottoscriveva di ‘non ricordare ‘ di ‘non aver detto ‘ di ‘non intendere esattamente quello’ e cosi via. Il gip di Bari col rinvio a giudizio instaura così un carico pendente a carico dell’assessore Acquavia per un processo che avrà inizio il prossimo mese di ottobre. La giustizia dirà se quelle offese hanno un fondamento o meno, quel che mi preme sottolineare – conclude Gentilesca – è che al Comune di Ruoti la minoranza opera – tra mille difficoltà – con il solo intento costruttivo e per smascherare le malefatte amministrative. Nessuna cattiveria quindi, ecco perchè ci dispiace che Acquavia abbia preferito andare avanti in questa situazione negando l’accaduto e facendo ammenda delle parole dette. Bastava chiedere semplicemente scusa per quanto accaduto e sarebbe stato perdonato. Ma evidentemente certi ordini politici non possono essere trasgrediti, pena l’esclusione. Alla giustizia il compito di fare chiarezza”.
comunicato stampa di Franco Gentilesca
Ruoti Unita