POTENZA – l’undici luglio scorso il Pm Antimafia di Potenza, Basentini, nell’ambito dell’inchiesta “Iena 2”, disponeva il sequestro del ristorante “Rifugio Srl”, di due appartamenti a Maratea e delle autovetture dell’imprenditore vietrese Romeo Felitti, 56 anni. Ieri, dopo il ricorso prontamente presentato dal nucleo familiare Felitti, si è espresso il Tribunale del Riesame di Potenza, che ha annullato il sequestro di tutti i beni, effettuato dai Carabinieri del Ros di Potenza ventidue giorni fa. A quanto pare, l’acquisto di beni e l’accumulo di ricchezze è avvenuto in modo legittimo e trasparente. Il Pm Basentini dispose il sequestro dei beni sulla base del rapporto prodotto dai Ros. Si quantificava il tutto in 500mila euro. Ma a quanto pare, ci sono stati degli errori anche nel calcolo. Infatti, nel ricorso presentato, dove Felitti ha richiesto il dissequestro di tutto, ci sono errori di calcolo e di valutazione pari a ben 228mila euro. I legali di Felitti hanno descritto, e dimostrato, minuziosamente, mediante documenti pubblici, fotografie e tabelle, l’accumulazione legittima dei beni considerati “frutto di redditi illeciti”, oltre ad evidenziare errori nell’informativa dei Reparto Operativo Speciale. Informativa costituita da oltre 700 pagine nella quale compaiono errori di calcolo e di valutazione. Uno su tutti, a quanto pare, è l’aver scambiato la vendita di un ramo d’azienda come acquisto, facendo impennare la contestata sperequazione di ben 72mila euro.
(Il Tribunale di Potenza e il Pm Antimafia Basentini)
Leggendo il provvedimento redatto dai Ros, sempre secondo il ricorso presentato da Felitti, si evincono altri errori, come quello di attribuire al patrimonio personale di Felitti e della sua famiglia le autovetture aziendali acquistate nell’arco di dieci anni, tutte patrimonializzate e ammortizzate all’interno della società e quindi non confrontabili con la loro dichiarazione dei redditi. Ma la cosa che lascia più perplessi è come mai i Ros, dopo aver svolto circa otto mesi di indagini e consultato i documenti comunali e le relative concessioni edilizie, abbiano attribuito l’edificazione del ristorante “Il Rifugio” nell’arco temporale che va dal 2006 fino al 2010, quando è incontestabile che l’immobile è presente da ben oltre 30 anni e ristrutturato circa 17 anni fa. Tutto questo è stato dimostrato ampliamente da Romeo Felitti e dai suoi avvocati, Gaetano Basile e Armando Macrillò, con la preziosa collaborazione dell’avvocato Emanuela Felitti. Ieri il collegio composto dai magistrati Del Vecchio, Petraccone e Catena hanno annullato il decreto di sequestro richiesto dal Pm Basentini. Per la terza volta, è arrivata quindi la riconferma dell’estraneità di Romeo Felitti nell’inchiesta Iena 2, visto che già nel 2004 e 2005 si erano espressi il Tribunale del Riesame e la Cassazione, dichiarando che non esistevano indizi di colpevolezza volti a sorreggere le richieste di misura cautelare personale. A festeggiare però sono soprattutto i 12 dipendenti, che lavorano presso le attività del nucleo familiare di Felitti.
Claudio Buono
Dal “Quotidiano della Basilicata”
del 03/08/2012