Settore benessere, in Basilicata ci sono 1331 imprese. I dati di Confartigianato

Italiani sempre più attenti a bellezza e benessere: le imprese del settore crescono anche in Basilicata del 2,9% negli ultimi cinque anni (2012-2017). Nella nostra regione in totale al 30 giugno 2017 sono 1.331 le imprese in buona parte artigiane, di cui 894 in provincia di Potenza e 437 in quella di Matera. Al primo posto i saloni di barbiere e le parrucchiere (959 imprese) seguiti dagli istituti di bellezza (305); l’aumento più consistente è per manicure e pedicure (più 166,7% in cinque anni). L’occupazione delle imprese artigiane dei servizi da noi rappresenta il 4,4% del totale degli occupati nell’artigianato. Sono dati diffusi da Confartigianato  secondo cui se la passione per il fitness, l’attenzione all’immagine o la ricercatezza di una nail art di tendenza sono alla base della crescita del settore della cura della persona nel periodo, il vero “zoccolo duro” del comparto, che conta a fine giugno oltre 153mila imprese, è rappresentato dai saloni di barbiere e di parrucchiere, ambito nel quale operano in tutt’Italia 104mila imprese, pari al 68% del totale. Anche nelle realtà provinciali più piccole i cittadini possono oggi contare su una rete crescente di attività specializzate nel wellness. “E’ un mercato – commenta Rosa Gentile, dirigente Confartigianato –  in forte evoluzione che impone la revisione profonda e organica della legge sull’estetica. Servono nuove regole che stabiliscano iter formativi coordinati con le novità su istruzione e formazione professionale previste dalla legge ‘Buona scuola’. I requisiti professionali devono essere uguali in tutta Italia e per tutte le nuove attività del settore nate in questi anni, dai tatuatori ai piercer, dagli onicotecnici ai truccatori, ai tecnici delle ciglia fino ai socio-estetisti”. “Nel settore dell’estetica – sottolinea – operano 44.171 imprese, il 74,5% delle quali sono artigiane. Di queste, 35.459 sono istituti di bellezza, 1.650 attività di manicure e pedicure, 3.765 sono centri benessere e 3.297 attività di tatuaggio e piercing. Per regolare queste attività non basta un semplice restyling superficiale di una normativa vecchia di 26 anni. E’ necessaria una riforma complessiva che garantisca la professionalità degli operatori, combatta abusivismo e attività irregolari, tuteli la sicurezza dei consumatori”. La proposta: “Definire una disciplina unitaria a livello nazionale delle professioni dell’estetica ampliandone e coordinandone le definizioni ed i profili professionali, disciplinando le modalità di esercizio delle attività, stabilendo requisiti professionali omogenei ed assicurando parità di condizioni di accesso da parte di tutti gli operatori professionali del settore al mercato, nonché la tutela della clientela. “La riforma della disciplina – continua Gentile –  è un passaggio necessario alla luce della forte crescita del settore e la proposta di legge in discussione in Parlamento da tempo ha il merito di rispondere a questa necessità lavorando su due grandi direttrici: da una parte quella di una indicazione e chiarezza rispetto alle nuove attività dell’estetica e dall’altra la fondamentale direttrice della tutela del consumatore, garantita grazie anche alla richiesta di qualificazione professionale che la legge di riforma definisce bene”. Finalmente  si punta ad innovare regole di 26 anni fa, con l’obiettivo di fare ordine in un mercato in forte evoluzione e che ha visto la crescita di numerose nuove attività ma è anche minacciato dalla concorrenza sleale di operatori improvvisati ed abusivi, il tasso di irregolarità nel settore è del 28%, che rappresentano anche un grave pericolo per la salute dei consumatori».

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