POTENZA – Il fenomeno della ludopatia sta diventando sempre di più ingente in tutto il territorio italiano. I dati contenuti nei rapporti Espad e Ispad del Cnr rivelano che il 43% della popolazione italiana tra i 15 e i 64 anni ha giocato somme di denaro. A rendere ancor più inquietante questo dato è che un milione di studenti rientra in questa categoria, la maggior parte dei quali minorenni. Un’indagine del settimanale “L’Espresso” ha spiegato che, ogni anni, in Italia si spendono 1.500€ a testa per il gioco d’azzardo. Le macchine da gioco sono una ogni 151 abitanti (397.000), una media molto più alta rispetto ad altri paesi europei come la Spagna (1 ogni 245) o la Germania (1 ogni 261).
Il problema principale, però, risulta essere il coinvolgimento dei giovani in modo massiccio nel gioco. Il 47.1% dei giocatori, infatti, ha un’età compresa tra i 15 e 19 anni; il problema riguarda sia i ragazzi che le ragazze e risulta molto preoccupante che tra il 4 e l’8% degli adolescenti ci siano problemi di gioco, con un rischio di ludopatia per una percentuale tra il 10 e il 14%. Le cause risiedono, nella maggior parte dei casi, in una matrice culturale sbagliata e nel poco controllo genitoriale. I ragazzi vengono introdotti al mondo del gambling troppo presto: addirittura l’8% dei bambini tra i 7 e gli 11 anni gioca del denaro online. Molto preoccupanti i dati sui casi patologici in giovane età: il 17% dei giovani è ludopatico, e in Italia ci sono 400.000 casi di questa malattia in bambini tra 7 e 9 anni. I problemi, però, possono derivare anche dalla condizione economica. Non è un caso che la maggior parte di coloro che giocano o sono indigenti (47%) o hanno un reddito basso (56%), o per la maggior parte, sono in cassa-integrazione (86%). Complice di questo comune malessere è lo stato, che non trova modi per evitare questa espansione incontrollata del gioco. I soldi derivanti dal gambling hanno portato questa industria ad essere la terza in Italia dopo ENI e FIAT.
Non c’è una tassazione adeguata: basti pensare che le videolottery hanno un’imposta del 5.5% e le slot machine del 16.5%. Gli altri beni indispensabili, come i farmaci, l’elettricità e il gas sono tassati al 10%, mentre l’affitto degli immobili al 22%. Non c’è nessuna legislazione a livello nazionale che contrasti il gioco d’azzardo o che quantomeno ne limiti i danni. Proprio per questo, per risolvere il problema bisogna affidarsi a emendamenti regionali. In questo senso, l’ultima a muoversi è stato l’Abruzzo, con l’avvio di un’indagine, effettuata entro il 31 dicembre 2017, al fine di monitorare il fenomeno del gioco d’azzardo patologico. Con un investimento di 2 milioni e 200 mila euro, verrà istituito un Osservatorio in cui verranno coinvolti vari professionisti, tra cui medici e docenti di scuole di ogni ordine e grado. In questo modo, si vuole cercare di trovare una soluzione a una patologia che si sta diffondendo a macchia d’olio nel nostro paese.
Fonte: Slotsgratisonline.it