Sono accusati di ricettazione, riciclaggio, falso, occultamento e distruzione di documenti e targhe i cinque uomini arrestati dalla Polizia tra il Piemonte e la Basilicata, a seguito di una operazione denominata “Olè”, nata dalle indagini coordinate da Manuela Pedrotta, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Torino. Sulla base dell’attività d’indagine, il Gip del Tribunale di Torino ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare. Tra gli arrestati ci sono anche due lucani, di 36 e 39 anni. Secondo l’accusa, la banda riciclava auto rubate, facendole apparire come vetture estere attraverso documenti di circolazione recuperati in modo fraudolento in Spagna, Francia e Germania. Gli arrestati hanno tra i 36 e i 59 anni. Gli arresti sono stati eseguiti dagli agenti della Polizia Stradale di Torino, Matera e Policoro. Durante le perquisizioni è stata trovata una macchina rubata e camuffata nei dati identificativi. Ritrovate anche chiavi delle auto e documenti di circolazione falsi, così come gli atti di compravendita. Dopo le operazioni illecite, le auto venivano rimesse nuovamente in commercio, anche attraverso alcuni concessionari presenti su Torino.
redazione