Il “ trucco” posto in essere dalle compagnie contro gli utenti dei servizi di telefonia, reti televisive e comunicazioni elettroniche in materia di cadenza di rinnovo delle offerte e fatturazione dei servizi è arrivato al capolinea. Con l’approvazione della L. n. 172/2017 recante disposizioni urgenti in materia finanziaria è definitivamente tramontato “l’artifizio” di considerare, in tema di servizi di telefonia, reti televisive e comunicazioni elettroniche, il mese di 28 giorni invece che di 30 giorni. Infatti la norma richiamata prevede che i contratti di fornitura nei servizi di comunicazione elettronica disciplinati dal codice di cui al decreto legislativo 1º agosto 2003, n. 259, prevedono la cadenza di rinnovo delle offerte e della fatturazione dei servizi, su base mensile o di multipli del mese; gli operatori di telefonia, di reti televisive e di comunicazioni elettroniche, indipendentemente dalla tecnologia utilizzata, si adeguano alle disposizioni di cui al comma 1 -bis entro il termine di centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione; il periodo mensile o suoi multipli di cui al comma 1 -bis costituisce standard minimo nelle condizioni generali di contratto e nella Carta dei servizi. In verità già l’AGCOM, al fine di garantire un parametro temporale certo per il rinnovo, con delibera n. 121/17/CONS “misure a tutela degli utenti per favorire la trasparenza e la comparazione delle condizioni economiche dell’offerta dei servizi di comunicazione elettronica”, ha stabilito ex art 1 comma 10 che “Per la telefonia fissa la cadenza di rinnovo delle offerte e della fatturazione deve essere su base mensile o suoi multipli. Per la telefonia mobile la cadenza non può essere inferiore a quattro settimane”. Per tutto questo l’Adoc di Basilicata ha predisposto un esposto/reclamo per chiedere un indennizzo agli operatori: Tim/Telecom, Vodafone, H3g, Wind, Fastweb, Sky, Premium ecc. ecc. che negli scorsi mesi hanno fatturato a 28 giorni piuttosto che a 30 giorni aumentando di fatto il canone dell’8,60%. Il modulo può essere ritirato presso le sedi dell’Adoc di Basilicata. Gli utenti/consumatori possono anche chiedere di essere tutelati dall’Adoc di Basilicata nelle sedi di Potenza in via Via Stigliani 2 (c/o Centro sociale) e Via Napoli 3, di Matera in Via Annunziatella 34, di Sant’Arcangelo in Piazza de Gasperi 10, di Marsicovetere in Via P. Festa Campanile 3.
Canio D’Andrea, presidente Adoc Basilicata