E’ stata denominata “Operazione Coriandolo” l’attività portata avanti dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro di Potenza e Matera, con il personale impegnato nei giorni scorsi in ristoranti, pub e locali notturni per le festività di carnevale e di San Valentino. Per questa operazione sono state impegnate molteplici squadre composte da ispettori tecnici e ordinari, nonché personale dell’Arma dei Nil di Potenza e di Matera e in alcuni casi sono state opportunamente impegnate anche pattuglie dell’Arma dei Carabinieri appartenenti a diverse stazioni e compagnie territoriali, quale necessario “dispositivo” di supporto. Le azioni di contrasto ai vari aspetti di irregolarità giuslavoristiche e al lavoro nero e grigio, si sono potute esplicare in vari centri della Basilicata, in particolare nelle città capoluogo di Potenza e Matera (zona sassi) come pure in altri Comuni della provincia di Potenza ( Maratea, Picerno e Genzano di Lucania). Sono state controllate 18 attività (13 a Potenza e provincia e 5 a Matera), di cui 14 risultate con irregolarità (10 a Potenza e 4 a Matera), sono risultate regolari solamente 4. Sono state oggetto di sospensione dell’attività ben 7 aziende di cui 5 in provincia di Potenza e 2 a Matera. In totale i lavoratori interessati dalle opportune verifiche, sulle loro posizioni assunzionali, sono stati n.61, di cui 43 a Potenza e provincia e 18 a Matera. Occupati risultanti regolarmente assunti sono 31. Lavoratori completamente al nero, in quanto non conosciuti alla banca dati PA, ben 20. Altre irregolarità riscontrate, di varia natura, hanno riguardato ulteriori 10 lavoratori. Tra le stesse irregolarità, elemento particolarmente interessante riguarda la tipologia di “lavoro intermittente” non comunicato, che è consistita nella constatazione della individuazione, per tale fattispecie, di ben 5 lavoratori, per i quali si è provveduto a sanzionare tale irregolare modalità assunzionale. In conclusione detta “operazione coriandolo” ha permesso di ottenere evidenti risultati, comunque alquanto preoccupanti per gli standard medi della Regione, ossia un tasso di irregolarità molto elevato che si è attestato, per gli interventi di cui sopra, ad una percentuale del 72%, mentre ugualmente molto preoccupante è risultato il dato dei lavoratori completamente al nero rinvenuti, rispetto al totale lavoratori impiegati, percentuale che in questa specifica operazione si è sostanziata nel 32% circa. Per quanto attiene invece il dato delle somme sanzionate complessivamente si evidenzia che sono stati elevati importi complessivi pari a circa 80.100 euro. Di cui, per lavoro nero, €.60.000, per sospensioni attività €.13.650, per lavoro intermittente non comunicato €.4.000, per altre irregolarità €.2.500. È di tutta evidenza che le azioni di contrasto allo sfruttamento lavorativo, e alla evasione previdenziale e assicurativa, debbono continuare ad essere svolte con determinazione, intensità e costanza, al fine di produrre il necessario supporto, anche da parte dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, al miglioramento degli aspetti di legalità nel nostro Paese e al contestuale conseguente contributo al miglioramento dei conti pubblici, grazie ai risultati di “emersione” di somme evase, siano esse fiscali, previdenziali, assicurative, come pure di emersione del “lavoro buono”.