POTENZA – Il 30% dei lucani tra i 14 e i 18 anni ha subito «in silenzio» atti di bullismo (nel 10,5% dei casi si tratta di cyber bullismo), altrettanti sono stati «bulli», e il 70% delle vittime non ne ha parlato con nessuno: sono alcuni dei dati emersi da una ricerca svolta dalla Società italiana di pediatria (Sip) su un campione di tremila ragazzi, e presentata stamani, a Potenza, nel corso di un incontro, dal garante dell’infanzia, Vincenzo Giuliano, e dal presidente regionale della Sip, Domenico Armiento. Oltre al bullismo, dallo studio emergono altri due fattori critici, che riguardano lo stato psicologico dei giovani e la loro alimentazione: la metà degli intervistati, infatti, ha dichiarato di essere stato «così male da non riuscire a trovare sollievo», e uno su due ha espresso la necessità di un sostegno psicologico (il 90% non lo ha poi fatto, e il 2,3% ha utilizzato quello della scuola). Coloro i quali si sono rivolti a uno psicologo (6%) lo hanno fatto per problemi familiari (4%) o per disagio comportamentale o sentimentale (4,2% circa). Sul fronte alimentare, invece, un adolescente su quattro si vede in sovrappeso, ma solo l’11,7% lo è effettivamente. Il 53,2% fa colazione regolarmente, ma il 46% non pratica un’attività sportiva. Un ultimo aspetto riguarda l’uso dei cellulari: l’età media per il primo smartphone è tra i 10 e i 12 anni, ma l’1,4% lo ha avuto a 5 anni, e il 34% tra i 6 e i 10 anni. Un adolescente su due, infine, ammette di «navigare» spesso sui social, rasentando quindi la soglia dell’internet addiction. «In base a questi risultati – ha spiegato Giuliano – è necessario creare una rete tra enti, istituzioni e associazioni per far fronte a questi problemi, e questo è uno degli obiettivi dell’incontro di oggi, per cercare di programmare le prossime azioni di tutela dei nostri giovani». Armiento ha invece evidenziato «le difficoltà degli adolescenti, emotive e comportamentali, con aspetti che stanno cominciando a emergere anche tra i bambini».
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno