Picerno, alla Scuola Primaria con il Comitato provinciale Unicef di Potenza per la Festa dei Nonni

Arrivo alle 14,00, il due ottobre, alla Scuola Primaria XXV aprile di Picerno. Il pomeriggio è nuvoloso e fa ancora caldo. Sono stato invitato in qualità di presidente del Comitato Provinciale Unicef di Potenza alla Festa dei nonni e un grande manifesto con il logo azzurro dell’Unicef e un disegno colorato di nonni e nipoti che si danno la mano mi accoglie. Davanti alla porta sono già in attesa coppie di nonni con l’abito della festa e molti genitori. Nel salone della scuola primaria le insegnanti Carmelina e Angiolina Curcio, Rosa Dimichino, Anna Maria, Nunzia e Angela Capece, Maria D’Andrea, Giuseppina Potenza, Giuliana Petrone, Vita Mascolo, Marirosa Salvia, Margherita Muotri, Maria Pia Giambrocono, Rosanna Tammone, Maria Barile e Isabella Riviello hanno esposto i giochi di legno che l’Unicef ha preparato per garantire medicine e acqua potabile ai neonati dell’Africa, i giochi di una volta : il cerchio, una palla di pezza….Non mancano le foto dei nonni da piccoli e quelle in bianco e nero con i bambini nelle classi e quando giocano alla campana, a nascondino….e una pagella scolastica azzurra e perfino i quaderni scritti con la penna a inchiostro. Le panche e le sedie che sono state preparate per accogliere nonni e genitori non bastano e molti restano in piedi e salutano, si fanno riconoscere, dai bambini delle cinque classi che sono seduti di fronte. Le maestre e i bambini sono emozionati come i nonni. L’insegnante Maddalena Ciccarone, coordinatrice del plesso, porge il salute del dirigente scolastico Vincenzo Vasti che abbraccia tutti i nonni e li ringrazia per l’aiuto che danno ai nipoti e alla scuola. Si comincia con una la canzone “ Tu sarai un uomo migliore, se porterai i nonni nel cuore..” e subito l’atmosfera si riscalda. I più piccoli recitano poesie e ciascuno guarda negli occhi i nonni e le nonne che sono in piedi per sorridere ai loro piccoli. I più grandi hanno preparato pensieri che ciascuno legge ad alta voce e poi attacca su un grande cartellone. La classe quinta ha preparato una poesia scritta da loro che dice. “ Una canzone vogliam dedicare/ a voi nonni per festeggiare./ Voi che più di tutti sapete ascoltare/ e tante storie raccontare…”. E nei pensieri confessano: “ Quando sappiamo che mamma e papà ci lasciano a casa vostra noi siamo felicissimi. Con voi ci sentiamo al sicuro, perchè nel vostro grande abbraccio sentiamo tutto l’amore del mondo”. I bambini di quarta interrogano i nonni sulla scuola e i giochi di una volta e a turno una bisnonna recita la poesia “ Il sabato del villaggio” e ricorda che in classe non c’era l’orologio ed era la campana della chiesa che segnava le ore. Un’altra nonna ha ricordato che ogni mattina entrava in classe una bidella per riempire i calamai con l’inchiostro. I nonni, forse più monelli, ricordano le bacchettate sulle mani, i ceci sotto le ginocchia dietro la lavagna. E per tutti “ Quello che diceva la maestra per noi era sacro…Volevamo bene alla nostra maestra..” Un nonno ha raccomandato ad alta voce “Maestre, mi raccomando, in classe fate spegnere questi telefonini che sono la rovina dei bambini..”. La festa si conclude nelle classi perchè i nipoti hanno preparato un piccolo regalo fatto con le loro mani per i nonni. All’uscita i nonni si fermano al banchetto che ho preparato e con generosità portano a casa i giocattoli di una volta dell’Unicef.

Mario Coviello

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