“Le problematiche della famiglia Spadola sono al centro degli interessi dell’amministrazione comunale e siamo al lavoro per la risoluzione del problema”. Sono le parole di Anna Maria Scalise, sindaco di Ruoti, che risponde alla famiglia Spadola, nota anche alle cronache nazionali (nel 2014 Le Iene hanno fatto visita a Ruoti) per la vicenda relativa all’isolamento della loro abitazione per problemi al ponte situato in contrada Avriola. Il ponte è da anni oggetto di una ordinanza di chiusura per problemi strutturali. Una passerella realizzata alla fine degli anni sessanta, tra il 1969 e 1972. Nei giorni scorsi la famiglia aveva denunciato a mezzo stampa lo stallo della situazione e l’assenza di lavori in corso (qui l’articolo su Ondanews.it). Oggi arriva la risposta di Scalise: “al fine di eliminare l’isolamento cui è stata costretta la famiglia Spadola, l’amministrazione comunale nel corso di questi anni ha intrapreso tutte le attività possibili presso gli Enti sovraordinati, finalizzate alla ricerca di fondi per il risanamento dell’infrastruttura viaria”. La Regione ha reso disponibile un fondo di circa 162mila euro che è stato in parte utilizzato l’amministrazione per l’esecuzione delle necessarie indagini strumentali e per la redazione della progettazione definitiva di un intervento di risanamento. Secondo le indagini e la progettazione, a cura del prof. Armando Albi Marini dell’Università Federico II di Napoli, viene confermato che “con le risorse attualmente disponibili, 147mila euro, si potrebbe esclusivamente attuare sulla struttura un intervento locale quindi solo per il transito pedonale”, sottolinea Scalise. Pertanto, il sindaco ha chiesto anche aiuto al Prefetto, “al fine verificare la possibilità di una soluzione alternativa al ripristino locale della passerella Avriola”. Chiesta la possibilità di coinvolgere l’Esercito. I militari del 21° Reggimento Genio Guastatori di Caserta, a fine agosto scorso, hanno fatto un sopralluogo, e successivamente stimato il corso di 415mila euro per la realizzazione di un “Ponte Bailey”. Importo che si abbatterebbe con la manodopera offerta dall’Esercito, fino a 190mila euro di costo dei lavori, oltre alle spese tecniche e demolizione, di cui dovrà accollarsene il Comune. Insomma, soldi sufficienti non ce ne sono. Scalise ha fatto sapere che prima di questa soluzione, ne sono state valutate altre, che non hanno trovato accoglimento, sia per la presenza di vicoli naturalistici, sia per l’assenza di fondi utilizzabili per questo scopo. “E’ inutile sottolineare che anche la, più volte reiterata, richiesta di integrazione dei fondi da impiegare per il completo ripristino funzionale della struttura, inoltrata alla Regione Basilicata, – ha fatto sapere Scalise – è rimasta ad oggi inesitata”. Il sindaco infine ha sottolineato che “i tecnici comunali stanno lavorando per attuare sulla struttura un intervento locale di risanamento che renderebbe la stessa idonea all’originario fine transito pedonale”. In questa fase, si lavora per la riformulazione del progetto. La famiglia Spadola dovrà ancora attendere.
Claudio Buono