E’ il giorno che una comunità intera attende con trepidazione ed emozioni. Ma ad attendere questo giorno sono anche i tanti sportivi, che quest’anno hanno seguito la Serie D. Il Picerno è ad un passo da una storica promozione, in Lega Pro, o in Serie C, poco cambia. Picerno sogna da inizio campionato, dal filotto di quattro vittorie consecutive. Poi due sconfitte contro Altamura in casa ed Andria. Era il 21 ottobre 2018, il Picerno perse al “Degli Ulivi” 2-0. Ma nessuna sconfitta risulta più indolore. Da quella brutta partita sono passati 179 giorni. Da quella sconfitta il Picerno non ne ha persa più una. Dominando, a tratti mettendo seriamente paura, un campionato intero. Da quel giorno 25 risultati utili consecutivi. Null’altro da aggiungere, se non qualche numero. 20 vittorie, 5 pareggi in questo filotto incredibile di risultati positivi. Una delle migliori squadre italiane per gol fatti e subiti. Qualcosa di straordinario. Oggi al “Curcio” arriva il Taranto, squadra partita con l’obiettivo di vincerlo questo campionato, così come il Cerignola. Il Picerno no, non aveva questo obiettivo, ma voleva arrivare ai play off. Il Taranto si trova a -10 dal Picerno, e a 3 partite dal termine, è fuori gioco. Il Cerignola a 9 punti. Oggi al “Curcio” basterà un solo punto alla squadra tanto cara al patron Curcio e al direttore generale Enzo Mitro, uno degli artefici di questa incredibile cavalcata. Un punto per la storia, per un paese di 5800 abitanti che oggi vuole festeggiare. Allo stadio intitolato al patron Donato Curcio oggi non ci sarà spazio nemmeno per respirare. La prevendita dei biglietti è andata a gonfie vele per il settore locali. I tarantini non saranno tanti, forse un centinaio. Fatto sta che c’è una società, una squadra, una comunità intera, pronta a festeggiare. Quello di oggi è uno dei primi tre appuntamenti con la Lega Pro. Basterà un punto in queste ultime tre partite. Ma il Picerno oggi vuole fare bottino pieno e festeggiare. Alla faccia di chi, da inizio campionato, ha offeso Picerno, denominando tifosi e società come “pecorari”, “falliti” e “non arrivate a dicembre”. Forse queste parole dovranno essere riviste, e bisognerà iniziare ad essere obiettivi, seri, non offensivi. E riconoscere che traguardi simili si raggiungono solo con la programmazione, con la serietà e professionalità. E Picerno è un grande esempio di tutto ciò.
redazione