La Cassazione mette la parola fine sulla vicenda che dal 2015 interessa l’ex parroco di San Costantino di Rivello. La Suprema Corte ha confermato la condanna a 5 anni e 3 mesi per pedofilia che gli era stata inflitta in Appello a settembre dell’anno scorso. E per l’ormai ex sacerdote già mercoledì sera si sono spalancate le porte del carcere di Potenza. Ma la cella la vedrà per poco: per più di 4 anni (da aprile 2015) l’ex parroco è stato agli arresti domiciliari e quindi gli resterebbe da scontare un anno. Il cosiddetto fine pena, infatti, è previsto nel 2020, ma gli sconti contemplati per chi finisce dietro le sbarre potrebbero consentirgli di lasciare la galera molto prima. Forse già tra un mese o poco più.
Poche ore dopo la sentenza della Cassazione per l’ex parroco di San Costantino di Rivello sono scattate le manette da parte dei carabinieri della Compagnia di Lagonegro. I militari lo hanno arrestato nella sua abitazione di Rivello intorno alle 20 di mercoledì. Dopo circa un paio d’ore di camera di consiglio, i giudici della Cassazione hanno respinto il ricorso presentato dal difensore dell’ex sacerdote e, a quattro anni dalla denuncia della “vittima”, hanno chiuso l’iter giudiziario con una sentenza che conferma la condanna che gli era stata inflitta quasi un anno fa dalla Corte d’Appello di Potenza. È il 2015 quando un quattordicenne del metapontino racconta di aver avuto rapporti sessuali con il prete.
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno