Odori molesti e nauseabondi provenienti dallo stabilimento di trattamento rifiuti della New Ecology System nell’area industriale di Tito scalo. È il motivo che ha indotto il sindaco Graziano Scavone, dopo ripetute segnalazioni da parte dei residenti e dei lavoratori operanti nella zona, a emettere nella mattinata del 2 settembre un’apposita ordinanza con carattere di urgenza. L’odore “acre, pungente putrefatto” è stato rilevato anche da opportuni sopralluoghi della Polizia locale e, il 20 agosto, dall’ufficio Aria dell’Arpab, che ha certificato un “forte impatto odorigeno” sia all’esterno che all’interno dello stabilimento. Le emissioni maleodoranti sono in costante aumento anche durante l’orario notturno.
Il Comune di Tito, come richiamato dall’ordinanza, aveva ripetutamente segnalato il problema alla Provincia di Potenza, l’ente preposto al rilascio e al controllo delle autorizzazioni per le attività lavorative. La Provincia ha verificato l’inottemperanza da parte della società alla prescrizione sulle campagne stagionali quindicinali olfattometriche nonché l’inadeguatezza del sistema di aspirazione e di abbattimento degli inquinanti e degli odori all’interno dello stabilimento (capannone e tettoia) e la mancata chiusura ermetica delle cisterne contenenti acque di percolato. L’ordinanza sindacale intima dunque alla società di provvedere entro trenta giorni all’adozione di tutte le misure necessarie a eliminare le emissioni di odori molesti, comunicando entro cinque giorni le procedure e gli interventi che si intendono intraprendere e il relativo cronoprogramma.
«Il Comune di Tito proseguirà la propria attività di monitoraggio e controllo per quanto di sua competenza, al fine di tutelare la salute della popolazione», assicura il sindaco Scavone, che sottolinea altresì che «la sostenibilità determinati impianti produttivi deve rientrare tra le scrupolose verifiche preliminari da parte degli enti sovracomunali autorizzanti». «Le imprese che operano in settori delicati come quelli legati alle gestione dei rifiuti – prosegue il sindaco – devono osservare rigorosamente le prescrizioni rilasciate in fase di autorizzazione e devono adeguare gli impianti in modo da tutelare, prima ancora che gli investimenti realizzati, il principio di sostenibilità ambientale in un’area che, per quanto a uso industriale, è caratterizzata dalla presenza di cittadini residenti e di lavoratori di aziende operanti in diversi settori a cui non si può sottrarre la tranquillità e la vivibilità urbana».
Il Sindaco ha ordinato all’azienda di provvedere entro 30 giorni dalla notifica dell’ordinanza, ad adottare tutti gli idonei provvedimenti ed accorgimenti volti ad eliminare le emissioni di odori molesti, relazionando entro 5 giorni dalla notifica in merito alle procedure ed interventi che si intendono intraprendere. L’azienda dovrà comunicare il cronoprogramma degli interventi necessari alla rimozione degli odori molesti e nauseabondi registrati nell’area, con riferimento anche alla installazione dei biofiltri e trasmettere nel più breve tempo possibile il cronoprogramma dell’avvio delle campagne stagionali quindicinali di misurazione secondo la Norma. Nell’ordinanza viene chiesto anche di trasmettere quali azioni sono state intraprese dalla società al fine di limitare la presenza si automezzi carichi di rifiuti in sosta all’esterno dello stabilimento, in osservanza alla prescrizione contenuta nell’Autorizzazione Unica.