Potenza, sciopera contro le «indicazioni»: studente pestato da altri del movimento

POTENZA – Il rappresentante degli studenti di una scuola superiore potentina (non ci saranno ulteriori dettagli a tutela dell’identità del minore) oggetto di un pestaggio dopo che aveva partecipato a uno sciopero mettendosi contro la linea del movimento di cui è espressione e annunciando la volontà di uscire dall’organizzazione. È l’episodio su cui sta indagando la Digos di Potenza dopo che lo stesso ragazzo, accompagnato come la legge prevede dai genitori, ha sporto denuncia sull’accaduto indicando anche i nomi dei presunti aggressori che farebbero parte dello stesso suo movimento di destra da cui, poi, avrebbe deciso di uscire. Ragazzi più grandi, maggiorenni, che nemmeno più frequentano gli istituti superiori potentini. Il

 pestaggio, che sarebbe avvenuto nella «Villa del Prefetto» non è univocamente messo in relazione alle divergenze politiche (i ragazzi si conoscono e si frequentano normalmente), ma è lo stesso aggredito ad indicare, nella denuncia, questa pista come possibile causa dell’aggressione, non riuscendo ad individuarne nessun’altra. Cosa che, sebbene la denuncia sia stata raccolta dall’Ufficio Prevenzione e Soccorso della Questura, ha portato al trasferimnto della pratica al dipartimento che si occupa anche di politica e questioni sociali e che dovrebbe, quindi, relazionare in Procura dopo aver approfondito anche questi aspetti, incluso se al pestaggio abbiano presenziato altre persone estranee alle dinamiche dei ragazzi.

Il tutto sarebbe accaduto martedì della scorsa settimana, in occasione dello sciopero attuato dagli studenti contro i disservizi del servizio di trasporto pubblico urbano. Il movimento cui il rappresentante degli studenti si richiamava aveva dato indicazione di non aderire alla protesta ma lui aveva comunque deciso di scioperare, invitare gli altri ragazzi a farlo, e partecipare alla manifestazione, conclusa con un incontro con il sindaco, prendendo le distanze dal suo movimento. Alla fine lui e altri ragazzi dell’organizzazione si sarebbero ritrovati in villa (non è chiaro se casualmente o per un appuntamento) e ci sarebbe stata l’aggressione. Aggressione che stando al referto (almeno il primo compilato dopo la visita fatta nell’immediato) avrebbe portato lesioni di lieve entità tali da non configurare una particolare gravità dell’ipotesi di aggressione (che sarebbe perseguibile solo a querela e rientrerebbe nelle competenze del giudice di pace) salvo che una evntuale motivazione politica non possa configurare altre ipotesi di reato. Ed è su qusto che la Digos dovrà fare chiarezza.

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno

(foto tratta dal web)

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