Fca, lo stabilimento lucano polo dell’ibrido e dell’elettrico in Italia e in Europa

MELFI – L’avvio ufficiale del processo di fusione tra la Fiat Chrysler Automobiles ed il gruppo Psa capeggiato dal marchio Peugeot, va a rafforzare un’ipotesi già avvalorata dal recente accordo di sviluppo siglato a Roma nella sede del Ministero dello Sviluppo economico con le Regioni Basilicata e Piemonte: lo stabilimento di Melfi è destinato ad essere eletto polo dell’ibrido e dell’elettrico in Italia ma anche in Europa. L’altro dato non trascurabile è che nell’accordo «di nozze» fra i due gruppi automobilistici – che si apprestano a diventare il quarto nel settore a livello globale – è previsto il concetto di «condivisione delle piattaforme». Questo significa, l’adattabilità delle linee produttive dei diversi stabilimenti a più marchi. «L’idea delle piattaforme uniche è fattibile ma riteniamo che sia comunque lontana», ci spiega il segretario regionale della Fismic, Pasquale Capocasale, che non esclude comunque «che una tale possibilità diventi presto realtà».

La domanda che nell’ambiente ci si pone è la seguente: è possibile che un modello di marchio Peugeot, come ad esempio il suv 3008, possa in futuro essere realizzato a Melfi? «Ad oggi – taglia corto Capocasale – non ritengo sia un’ipotesi concretizzabile, dal momento che le linee sono molto diverse fra di loro. Ma per il futuro tutto è possibile. Quando si parla di sinergie per 3,7 miliardi di euro significa andare anche verso quella direzione, con una piattaforma dove si potranno produrre i modelli di tutti i marchi. La notizia dell’avvio ufficiale del procedimento di fusione, comunque, viene da noi salutata con grande soddisfazione: si stanno dando garanzie su futuro di stabilimento e di impianti».

Della vicenda si è discusso anche nelle assemblee sindacali che si sono tenute ieri nello stabilimento Fca di Melfi e nelle aziende dell’indotto. «Un dato positivo – sottolinea il segretario regionale della Fim-Cisl, Gerardo Evangelista – è che è stata prevista la presenza di due lavoratori nel consiglio d’amministrazione della nuova società. Su questo argomento ci sarà già venerdì un incontro sindacale a Torino. Non possiamo tralasciare un aspetto: il progetto – sottolinea Evangelista – è molto importante, soprattutto in considerazione del fatto che in sei mesi di sviluppo sull’ibrido lo stabilimento di Melfi potrebbe diventare il polo dell’elettrico in Italia. Questo, naturalmente, potrebbe aprire l’ipotesi di altre possibilità per l’impianto lucano; la sinergia tra Ministero e governo regionale del recente Accordo di sviluppo Fiat sulla ricerca ne è indizio importante».

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno

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