Quarantena e paure passate per il centro odontoiatrico “Smile” con sede a Vietri di Potenza. Una brutta disavventura che si è risolta, adesso possiamo dirlo, grazie -in primis- alla professionalità mostrata sin dall’inizio ed al rispetto delle misure, sia imposte dal decreto, che quelle igienico-sanitarie, messe in atto dai responsabili. Il centro, che ha sede nel centro abitato vietrese, più di 15 giorni fa ha ospitato un cliente campano. Per le misure adottate, è stato l’unico ad entrare in quel momento. Dopo le domande di rito e ovviamente la comunicazione di negatività al Covid-19 e l’assenza di circostanze che potessero vietare di curarlo, si è passato ai “ferri”, come si suol dire. Dopo aver lavorato sul paziente, tra l’altro per un intervento in urgenza e non rinviabile, il personale è venuto a conoscenza, solo dopo, del tampone positivo, fatto dopo la visita. Ignaro di essere il positivo, mortificato, il paziente. Il centro è stato chiuso dai responsabili. Tutti in quarantena, personale, familiari e professionisti. Il paziente aveva avuto contatti con alcune persone risultate positive al tempone, ma non poteva saperlo. Panico totale.
“Eseguito il triage – ha fatto sapere il dott. Vincenzo Curcio di Smile – il paziente comunicava di non essere stato in nessuna regione a rischio nei giorni scorsi, di non aver avuto nessun contatto con persone provenienti da quelle zone e di non aver nessun sintomo che potesse collegarsi al covid-19”. Così gli operatori della Smile si sono apprestati ad effettuare delle cure odontoiatriche indifferibili, e così hanno proseguito fino al giorno successivo, al fine di risolvere tutti i casi urgenti prima della chiusura definitiva rendendosi in ogni caso reperibili per estreme emergenze. Qui, entra in campo l’attenzione, accuratezza, professionalità e rispetto delle norme igienico sanitarie. Nessuno presente all’interno del centro Smile è risultato positivo al tampone, questo grazie al rispetto di ogni norma, dell’utilizzo dei dpi e di tutti gli strumenti necessari ad evitare i contagi. “L’alta trasmissibilità del covid-19 – ci ha riferito il dott. Curcio – aveva posto maggiori attenzioni, quindi già da tempo avevamo intensificato i protocolli di prevenzione e decontaminazione delle sale operative e limitando l’affollamento nella sala d’attesa”.
A Vietri, dove al momento non risultano contagiati, ma ci sono alcune persone in quarantena perchè rientranti da zone rosse, qualche preoccupazione c’è stata per questa circostanza. Ma solo iniziale, quando si è sparsa la notizia. Subito dopo l’azienda ha fatto sapere, anche a mezzo social, di aver adottate tutte le misure utili al fine di evitare contagi. Nella comunità nessun allarmismo, ma la consapevolezza di aver operato nel rispetto delle norme all’interno del centro e le rassicurazioni del caso. E sono stati quattordici giorni, comunque, di preoccupazione, per tutto il personale di Smile. Loro la chiamano la “bestia”, che ha destato “tanta paura e orrore”. “I pazienti giustamente impauriti – ha fatto sapere il dott. Curcio – ci hanno telefonato tante volte. Peoccupazione per tutta la nostra equipe, le notti insonni, la quarantena precauzionale, la paura di contagiare i nostri familiari, l’ansia, la speranzosa attesa”. Ed oggi? “Il raggiungimento del traguardo dei famigerati 14 giorni per poter ufficializzare che non era avvenuto nessun contagio erano solo in parte consolati dal fatto che eravamo coscienziosamente appagati perché avevamo posto tutte le dovute attenzioni, grazie al nostro personale qualificato, esperto e sempre attento e premuroso ad eseguire i vari protocolli preventivi di disinfezione e sterilizzazione”.
Cosa vuol significare questa storia. Che non bisogna improvvisarsi. Che se vengono rispettate le misure, i contagi vengono contenuti e, in questo caso, addirittura evitati. Ma questo anche grazie a chi, preoccupatosi, ha fatto il suo dovere, quello di mettere in campo ogni strumento ed azione per garantire sicurezza. Non che in altri centri non sia così. Non lo dubitiamo. Ma questa è la storia che abbiamo voluto raccontare, perché è una storia che ci è stata raccontata. E ci è stata raccontata nell’arco di questi 14 giorni, con voci tranquille e sicure di aver operato bene. Con la voce di chi vuole far capire che è importantissimo rispettare le misure e, come si dice in questo periodo, non bisogna fare i “capatosta”. Rispettare le misure significa rispettare sé stessi, gli altri, ed evitare problemi ben più seri. “Si è spento per noi e per tutti i nostri clienti un momento buio. Siamo orgogliosi di aver tutelato la salute dei pazienti. Adesso preghiamo affinché questo virus sparisca definitivamente perché sta creando troppi decessi nonostante sforzi inumani di chi lo sta combattendo”.
Claudio Buono