Pubblicata sul Bur la graduatoria dell’avviso pubblico, che per l’assessore Cupparo è “una occasione per potenziare le attuali strutture di ricerca e laboratori regionali al fine di consentire agli stessi di acquisire una rilevanza nazionale o europea in materia di ricerca applicata”
È stata pubblicata sul bollettino ufficiale regionale del 16 dicembre la determinazione dirigenziale dell’Ufficio Internazionalizzazione, ricerca scientifica ed innovazione tecnologica che ha approvato la graduatoria dei progetti selezionati a valere sull’Avviso pubblico per il sostegno a progetti di rafforzamento e ampliamento delle infrastrutture di ricerca regionali finanziate nell’ambito dell’Asse 1 (Ricerca, Sviluppo tecnologico e Innovazione) del POR FESR Basilicata 2014/2020. L’Avviso, approvato con la deliberazione della Giunta regionale n. 402 del 28 giugno 2019, aveva la finalità di selezionare cinque Infrastrutture di ricerca tra quelle inserite nel Piano regionale delle Infrastrutture di Ricerca, una per ciascuna delle aree previste dalla strategia regionale di specializzazione intelligente (S3): aerospazio; automotive; bioeconomia; energia ed industria culturale e creativa. La valutazione delle proposte, condotta da un’apposita Commissione di valutazione tra luglio e novembre 2020, si è articolata in due fasi: nella prima fase sono stati valutati i dieci progetti preliminari candidati dai potenziali beneficiari; nella seconda fase sono stati valutati i cinque progetti definitivi candidati dagli Enti che hanno superato la prima fase valutativa.
Le quattro infrastrutture ritenute ammissibili e selezionate prevedono un investimento complessivo di circa 22 milioni di euro ed un contributo pubblico del POR FESR Basilicata 2014/2020 pari a circa 11 milioni di euro. Per l’area di specializzazione aerospazio è stato finanziato il progetto STAC-UP (Space Technologies and Applications Centre-Upgrade) proposto dall’Università di Basilicata (Unibas) e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), quale soggetto co-proponente. Il progetto mira a dotare l’infrastruttura di ricerca di apparecchiature e strumenti d’avanguardia per il monitoraggio e la prevenzione dei rischi naturali, ambientali e industriali e per la validazione e calibrazione di dati e prodotti satellitari. Nell’area di specializzazione bioeconomia è stato finanziato il progetto PhenoLab 4.0. Il progetto è stato candidato dall’ALSIA (Agenzia Lucana di Ricerca e Innovazione in Agricoltura) e dal CNR, quale soggetto co-proponente, ed intende ampliare la capacità dell’infrastruttura di ricerca presso il Centro Metapontum Agrobios nel campo dello studio ad elevata efficienza del fenotipo delle piante (HTPP) sia in ambiente semicontrollato, che con studi fenotipici in campo aperto. Attraverso l’ammodernamento delle tecnologie già disponibili, il progetto si propone di ampliare le capacità di risposta scientifica e tecnologica dell’infrastruttura di ricerca per studi in pieno campo e su semi, consentendole di avvicinarsi a nodi di infrastrutture europee e agli standard qualitativi in fase di sviluppo a livello internazionale.
Nel settore dell’automotive è stato finanziato il progetto di potenziamento della Infrastruttura di Ricerca In-LINK-IT (Infrastructure for LINKing Industry to Technologies) candidato dal CNR insieme a due co-proponenti: l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) e l’Università di Basilicata (UNIBAS). Il progetto si sviluppa in due macroaree: l’innovazione tecnologica connessa a sistemi avanzati di produzione e ottimizzazione delle risorse e materie prime; la progettazione, lo sviluppo e la caratterizzazione di componenti innovativi per l’automotive. Il progetto intende proporre l’infrastruttura di ricerca alle piccole e medie imprese lucane come riferimento tecnologico e scientifico per condurre attività di ricerca di alto profilo nel settore automotive.
Nel settore dell’industria culturale e creativa è stato finanziato il progetto di potenziamento della infrastruttura di ricerca IRPAC (Infrastruttura tecnologica e di ricerca per lo studio del passato umano, la conservazione e gestione del patrimonio culturale) presentato dal CNR e dall’Università della Basilicata (UNIBAS) quale soggetto co-proponente. Il progetto è finalizzato a migliorare l’efficacia e la qualità delle ricerche e delle attività di supporto all’archeologia, all’analisi e alla diagnosi delle patologie di degrado di manufatti archeologici, architettonici ed artistici, alla conservazione e restauro di manufatti archeologici, architettonici ed artistici (compresi i beni culturali cartacei), alla valutazione, mitigazione e monitoraggio dei rischi naturali e antropici (geo-archeologia), nonché alla fruizione e valorizzazione del patrimonio culturale.
“Le quattro infrastrutture di ricerca selezionate – ha affermato l’assessore alle Attività Produttive Francesco Cupparo – rappresentano una occasione per potenziare le attuali strutture di ricerca e laboratori regionali al fine di consentire agli stessi di acquisire una rilevanza nazionale o europea in materia di ricerca applicata, di trasferimento tecnologico e di sviluppo precompetitivo. Un primo risultato dell’Avviso Pubblico è stato già raggiunto, in quanto i principali centri di ricerca lucani (Dipartimenti dell’Unibas, Istituti del CNR con sede in Basilicata, ALSIA ed ENEA) si sono messi insieme per dar vita a infrastrutture di ricerca unitarie, partendo dalla messa in rete delle rispettive dotazioni strumentali, esperienze e capitale umano. Le infrastrutture di ricerca selezionate, oltre a coinvolgere molti dei ricercatori già impegnati negli Enti- aggiunge l’assessore – saranno un’occasione di inserimento anche per nuovi ricercatori lucani. Gli Enti beneficiari hanno incluso nel progetto definitivi anche le regole che disciplinano le modalità di accesso alle stesse, in maniera trasparente e non discriminatoria, da parte delle imprese”.
I beneficiari avranno circa 2 anni a disposizione per acquistare i macchinari, le attrezzature e gli impianti innovativi dettagliati nei progetti definitivi selezionati ed al massimo ulteriori 2 anni per completare le attività di ricerca e perseguire le finalità e gli obiettivi prefissati, soprattutto al fine di favorire l’integrazione tra gli Enti di ricerca e le imprese lucane.
La graduatoria è consultabile sul sito http://europa.basilicata.it/fesr/