In 8 Comuni della Basilicata individuate le aree per i rifiuti radioattivi. Insorgono i lucani

Dopo sei anni che si attende una lista delle possibili zone in cui l’Italia dovrà costruire il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, la scorsa notte la Sogin (società di Stato incaricata del decommissioning degli impianti nucleari), ha pubblicato la lista delle aree italiane individuate come quelle che potranno potenzialmente ospitare il “Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi italiani”. 67 zone sul territorio italiano che soddisfano 25 criteri stabiliti cinque anni fa e riportati nella CNAPI, la carta delle aree potenzialmente idonee. C’è anche la Basilicata, con diverse aree 8 Comuni: Genzano di Lucania, Irsina, Acerenza, Oppido Lucano, Matera, Bernalda, Montalbano, Montescaglioso. 

LA REAZIONE DEL GOVERNATORE VITO BARDI E DELL’ASSESSORE GIANNI ROSA

“La Regione Basilicata si opporrà con tutte le sue forze ad ogni ipotesi di ubicazione nel proprio territorio del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi”. Lo hanno dichiarato il presidente della Regione Vito Bardi e l’assessore all’Ambiente Gianni Rosa a seguito delle notizie diffuse nella tarda serata di ieri sulla pubblicazione della Carta delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, che vede anche alcune zone della Basilicata fra le aree indicate dalla Sogin. “Non eravamo stati informati – hanno aggiunto Bardi e Rosa – e ribadiamo la nostra contrarietà a questa scelta, certi di interpretare il comune sentire del popolo lucano che come è noto a tutti ha già manifestato questo orientamento, in maniera composta ma decisa, 17 anni fa quando fu indicato il sito di Scanzano Jonico. Ora come allora il nostro territorio, che contribuisce in maniera rilevante al bilancio energetico del Paese con le proprie risorse naturali, non può essere ulteriormente gravato da una attività che rischierebbe di mettere in discussione e di pregiudicare la prospettiva di sviluppo sostenibile che con tanta fatica, in questa difficile congiuntura dovuta all’emergenza sanitaria in atto, le istituzioni e le forze economiche e sociali stanno cercando di concretizzare”. “Nella consultazione pubblica che è stata prevista – concludono Bardi e Rosa – la Regione produrrà una serie di osservazioni negative che in queste ore sono in corso di elaborazione. A questo scopo giovedì mattina alle 10,30 si terrà una riunione via web con tutti gli organismi regionali coinvolti, Arpab, sindaci interessati e presidenti delle Province per discutere e approfondire ogni aspetto della vicenda”.

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