Hanno presentato ricorso al Consiglio di Stato contro la realizzazione di un mega impianto eolico tra Vietri di Potenza e Savoia di Lucania, ma –mentre lo stesso è stato comunque ‘bloccato’ – sono stati condannati al pagamento delle spese, nel mentre le autorizzazioni per il progetto sono decadute e lo stesso comunque non si realizzerà. E’ quanto, e sa del paradossale, accaduto a sette cittadini proprietari dei terreni dove l’azienda Cogein Lucania, con sede a Napoli, da anni ha presentato un progetto per la realizzazione di un mega impianto eolico con 15 aerogeneratori alti 150 metri l’uno e per una potenza complessiva di 30 megawatt. La sezione quarta del Consiglio di Stato, presidente Vito Poli, ha respinto l’appello presentato dai sette cittadini, che avevano avuto già torto al Tar Basilicata. Un ricorso contro la Regione Basilicata e Ministero dell’Ambiente e nei confronti della Cogein Lucania, per la riforma della sentenza del Tar Basilicata, che aveva respinto la richiesta di annullamento degli atti per la realizzazione di un impianto eolico composto da 15 aerogeneratori da 2 megawatt e di altezza di 150 metri l’uno, per una potenza complessiva di 30 megawatt. Al Tar, i cittadini avevano chiesto –tra i tanti atti- l’annullamento del parere favorevole di compatibilità ambientale rilasciato dalla giunta regionale, l’autorizzazione unica per la realizzazione dell’impianto, l’atto che non ha dato il via alla riapertura del procedimento di valutazione dell’impatto ambientale, il parere favorevole del Comune di Tito in merito alla compatibilità idrogeologica del cavidotto che attraversa il suo territorio, il parere favorevole della Regione per l’attraversamento da parte del cavidotto di aree appartenenti al demanio idrico. Torto al Tar e appello al Consiglio di Stato, che ha però rigettato, condannando i ricorrenti al pagamento di 18mila euro di spese per il giudizio, oltre agli accessori di legge. Tradotto, quasi 3mila euro a testa. Secondo il Consiglio di Stato, per varie ragioni, l’appello è infondato. Ricordiamo che, però, l’impianto è bloccato, grazie all’attività del Comune di Vietri di Potenza e dei comitati di Vietri, Savoia di Lucania e Balvano, che in questi anni hanno lavorato insieme, un mese fa il Dipartimento Ambiente ed Energia della Regione Basilicata aveva già emesso un provvedimento di diniego del rinnovo dell’autorizzazione paesaggistica, richiesto dall’azienda. Proprio tra fine 2020 e inizio 2021, per due volte la Soprintendenza ha dato parere negativo e, tra gli ultimi atti –come detto- il diniego della Regione. Cittadini che non si capacitano della decisione del Consiglio di Stato, visto anche il parere negativo della Soprintendenza inviato nell’ambito del giudizio. Aldilà della decisione del Consiglio di Stato, resta bloccato l’impianto per la realizzazione di un parco eolico di grandi dimensioni in un’area a chiara vocazione turistica e in prossimità di un Sito di Interesse Comunitario, come il Vallone del Tuorno.
Claudio Buono