Fisiopatie e malattie fungine: come prevenirle e risolverle

Di seguito sono descritte le principali malattie crittogamiche che interessano le piante dell’orto, nonché alcune tra le principali fisiopatie di natura non parassitaria che potrebbero mettere a repentaglio la salute delle nostre coltivazioni. Per ciascuna avversità vengono illustrati i più comuni sintomi e i migliori rimedi per contrastarla.

Negli ultimi anni il quadro relativo alle malattie crittogamiche e alle fisiopatie delle piante è drasticamente peggiorato, soprattutto in seguito alla diffusione delle nuove tecniche colturali e di varietà più suscettibili nei confronti di alcune avversità. Ecco una guida pratica su come riconoscere e curare le principali infezioni fungine, gli stress di coltivazione e le carenze idriche delle piante coltivate nell’orto o sul balcone.

Come riconoscere e risolvere le fisiopatie

Le fisiopatie sono forme di sofferenza determinate da cause ambientali e non da agenti patogeni animali, batterici o fungini, tra cui in particolare: l’appassimento da carenza idrica e la crescita stentata dovuta al ristagno d’acqua a livello radicale. Nel primo caso, il problema si manifesta con l’avvizzimento di apici, foglie e steli, a cui segue una limitata produzione di foglie nuove e un precoce ingiallimento di quelle presenti. Come accennato, questa fisiopatia è determinata da un prolungato stato di deficit nelle irrigazioni, che può essere compensato da innaffiature abbondanti eseguite prima che la pianta subisca danni irreversibili.

Sul fronte della prevenzione, in piena estate e nei periodi più siccitosi è buona norma regolare il regime irriguo in funzione della specie coltivata, magari installando apposite centraline per irrigazione in modo da soddisfare al meglio i fabbisogni stagionali delle colture. La crescita stentata provocata dai ristagni d’acqua, invece, si manifesta in presenza di eccessi idrici nel terreno che, oltre a rallentare l’accrescimento della pianta e ridurre il numero e la dimensione delle foglie, possono determinare anche marciumi radicali potenzialmente letali. In questi casi, si può prevenire il problema impiantando gli esemplari su terreni provvisti di un adeguato fondo drenante formato da uno strato di argilla espansa o ghiaia qualora il suolo risulti particolarmente argilloso.

Ci sono, poi, i danni causati dal gelo che, in genere, vengono superati con la ripresa vegetativa in primavera. Tuttavia, se le gelate invernali si accompagnano a forte umidità – veicolo di diffusione di spore fungine – sarebbe opportuno scegliere una posizione aperta e soleggiata come sito di dimora invernale, in modo da prevenire potenziali problemi di salute nel post-impianto (estate e autunno).

Come prevenire e debellare le malattie fungine più comuni

  1. Oidio

Tra le malattie crittogamiche che colpiscono maggiormente ortaggi, arbusti e piante ornamentali troviamo l’oidio, chiamato anche mal bianco e causato da numerosi agenti fungini similari, la cui proliferazione viene favorita dal clima mite e umido tipico delle due stagioni di passaggio.

Generalmente si manifesta con una patina farinosa e biancastra sulle foglie (che assumono tonalità bronzee prima di cadere), diffondendosi rapidamente e colonizzando in maniera piuttosto estesa la chioma di diverse specie. Questa patologia vegetale si può contrastare mediante delle irrorazioni di zolfo oppure preparando un macerato a base d’aglio o equiseto da spruzzare sul fogliame ogni tre-quattro giorni fino alla completa rimozione del fungo.

  1. Marciumi

Il marciume radicale, del colletto o del fusto è causato da diverse tipologie di funghi patogeni, agevolati da un ambiente eccessivamente umido e da ristagni idrici prolungati nel terreno. Questi problemi si presentano mediante macchie scure in progressiva estensione sulla parte aerea della pianta oppure con l’avvizzimento improvviso dei tessuti vegetali.

Se la malattia è ancora in uno stadio iniziale, la prima cosa da fare è rimuovere le foglie che mostrano maggiori segni di deperimento per impedire che l’agente fungino intacchi anche quelle sane, dopodiché occorre raschiare le superfici infette prestando però attenzione a non scoprire anche il legno vivo.

A questi interventi segue la fase di disinfezione da effettuare con sali di rame o ferro per inibire l’azione del patogeno responsabile del marciume, rimuovendo anche il terreno infetto dalle prime radici fino al colletto per evitare che la malattia si diffonda.

  1. Rizottoniosi

Il genere Rhizoctonia comprende tutti i funghi basidiomiceti parassiti che colpiscono sia le specie ornamentali sia le piante da orto, provocando marciumi radicali e deperimenti precoci del colletto. Dal momento che questa malattia si diffonde rapidamente da un esemplare all’altro, soprattutto in condizioni di elevata umidità del terreno e temperature miti (intorno ai 20°C), la miglior cura è di tipo preventivo scegliendo siti ben drenati e poveri di nutrienti.

Quando l’infezione è già in uno stato avanzato, si consiglia di allontanare prontamente le piante infette e sostituire il terriccio che le ospitava in modo che l’infezione non si diffonda, oltre a controllare che il sito di coltivazione (vaso o piena terra) non presenti ristagni idrici ed effettuare una buona concimazione prima del trapianto di nuove piantine.

  1. Ruggini

Le ruggini sono malattie crittogamiche che si manifestano sotto forma di piccole pustole brune o rossicce su entrambe le pagine fogliari. Se non curata, l’infezione può diffondersi rapidamente anche sulle piante vicine perché le spore fungine vengono facilmente trasportate dal vento e dalla pioggia.

Se l’infestazione è modesta si può trattare l’esemplare colpito con sali di rame scelti fra i preparati commerciali con il minor tempo di carenza, in caso contrario è meglio eliminare la pianta infestata e il terriccio che la ospitava poiché risulta abbastanza difficile effettuare una bonifica.

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