I tarocchi sono estremamente popolari ancora oggi, malgrado il fatto che si tratti di un’arte molto antica, che affonda le proprie radici nella nascita delle carte da gioco. Alla funzione ludica, infatti, ad esse l’uomo ha ben presto affidato anche quella divinatoria, ovvero tesa a prevedere il futuro delle persone interessate a consultarli. Ancora oggi sono moltissimi coloro i quali si mostrano scettici sulla loro effettiva utilità, ma nondimeno amano consultarli, più o meno segretamente.
I tarocchi, una storia affascinante
Quando sono nati i tarocchi? Se le notizie al riguardo non sono molto precise, molti tendono a posizionarne la nascita nell’antichità, in particolare nell’ambito del mondo Egizio. Ipotesi che affonda le sue radici nel XIII secolo, ponendo a base di essa l’esistenza di documenti risalenti proprio a quel periodo, secondo i quali dopo essersi diffusi nel mondo arabo avrebbero fatto la loro comparsa in Italia settentrionale, al seguito degli Zingari o dei Mamelucchi Egiziani. Le loro carte, infatti, erano distinte da quattro semi: denari, spade, coppe e bastoni, o meglio mazze da polo.
Per raggiungere i 78 tarocchi attuali sarebbe stato necessario aggiungere alle 56 carte dei semi italiani 22 Trionfi, ideati da Francesco Antelminelli Castracani Fibbia, principe emiliano ideatore del Tarocchino bolognese. Il numero 22, a sua volta, non è casuale: nel misticismo cristiano, infatti, rappresenterebbe l’iniziazione alla sapienza e all’insegnamento divino.
Inizialmente la diffusione dei tarocchi avvenne sull’onda della voglia di capire il carattere delle persone. Di questo periodo sono rimaste testimonianze come una lettera del 1440 indirizzata al notaio Giusto Giusti di Anghiari, e il pagamento di emolumenti spettanti al pittore Jacopo da Sagramoro per aver decorato quattro mazzi di Trionfi, due anni dopo, nel periodo trascorso alla corte degli Estensi.
Solo nel secolo successivo, però, subentrò il termine tarocchi, comparso per la prima volta in un registro di conti della stessa corte, risalente al 1505. Da quel momento non sarebbero più scomparsi dalla cultura occidentale, adeguandosi al passaggio del tempo.
La tarologia spopola anche sul web
Secondo il Codacons ammonterebbe ad oltre 30mila il numero dei nostri connazionali che fanno ricorso a servizi di tarologia sul web, giorno dopo giorno. Un fenomeno tale da assumere non solo contorni di massa, ma anche da indurre a grosse preoccupazioni. Basti pensare che il Numero Verde Antisette (800 228 866) dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, ha fatto registrare un’impennata, passando dalle 851 richieste di aiuto del 2007 alle 1.403 del 2018. Nel periodo considerato il giro di affari di coloro che prestano tali servizi è arrivato alla bella cifra di 8 miliardi di euro.
A cercare di spiegare questo vero e proprio boom è stata la psicoterapeuta Francesca Mancia, secondo la quale a spingere in tal senso è un ritorno al primitivo, al magico, derivante dallo smarrimento crescente di molte persone di fronte alla complessità del presente. I tarocchi sarebbero, quindi, semplicemente una risposta di grande successo ad esso.