Sono più piste quelle seguite dai Carabinieri per risolvere l’omicidio di Lorenzo Pucillo a Pescopagano. Si vagliano le ipotesi di un omicidio per motivi passionali, ma anche in ambito familiare – anche se smentito dal figlio – e di vicinato per quanto riguarda i pascoli. Il giallo di Pescopagano ha richiamato l’attenzione anche di importanti trasmissioni televisive. Se ne sta occupando con frequenza la Rai, prima con La Vita in Diretta con la giornalista Monica Arcadia sul posto nei giorni scorsi e, poi, con il programma Ore 14, su Rai 2, con l’inviata a Pescopagano Tatiana Bellizzi. Il dott. Lorenzo Pucillo, secondo la ricostruzione della Procura di Potenza, anche in base ai primi risultati dell’autopsia, sarebbe stato ucciso nella mattinata di martedì 21 marzo, tra le ore 6:30 e le ore 10. Proprio verso le ore 6:30 si trovava in piazza, nei pressi del Municipio, in un bar, dove era solito fare colazione. Poi in direzione della masseria dove aveva i suoi animali, in località Cucumiello, zona isolata di montagna distante qualche chilometro dall’abitato di Pescopagano. Da qui non ha fatto più ritorno. Ad accorgersi del suo corpo tra i cespugli è stato, dopo 24 ore, nella mattinata di mercoledì 22 marzo, un agricoltore che si trovava in zona per raggiungere il suo terreno. Da lì, l’allarme ai Carabinieri. La prima ipotesi di un ferimento mortale causato da un bovino e successivamente, dopo l’autopsia del 24 marzo effettuata dal medico legale Mauro Ciaravella all’ospedale San Carlo di Potenza, la scoperta dalla radiografia di colpi da arma da fuoco, presumibilmente fucile da caccia a pallettoni, sul corpo, all’altezza del torace. Sarebbero almeno sei i colpi sparati che avrebbero colpito Pucillo. Dall’autopsia sarebbero usciti fuori anche degli ematomi sul viso e sul collo. Sarebbero almeno due i colpi sparati. Da qui, le indagini che hanno preso una direzione diversa e l’appello del Procuratore Capo di Potenza, Francesco Curcio, a collaborare per risolvere un “omicidio volontario e feroce”. Titolare delle indagini è il pubblico ministero Giuseppe Borrelli.
Ma cosa viene chiesto in particolare alla comunità di Pescopagano e a chi, eventualmente, avesse notato qualcosa? Tra i possibili elementi utili, le indagini sembrerebbero virare sul passaggio in auto tipo fuoristrada dal luogo del delitto. O di persone sospette in paese, armate o disarmate, ma anche semplici voci o rumori. Ogni piccola segnalazione potrebbe aiutare gli investigatori a comporre il mosaico e arrivare all’individuazione dell’assassino. Si parla di un ritrovamento del cadavere con i pantaloni abbassati o di un trascinamento del corpo per alcuni metri. Tutte queste ipotesi sono in fase di accertamento da parte dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Potenza, della Compagnia di Melfi e della Stazione di Pescopagano, che senza sosta stanno sentendo persone e provando a chiudere il cerchio attorno all’assassino. Il figlio di Lorenzo Pucillo ha escluso ogni tipo di coinvolgimento in ambito familiare e dello zio. Anche se i Carabinieri, giovedì, si sono recati presso l’abitazione di un familiare di Pucillo per una notifica, senza trovarlo.
Al momento, la salma resta sotto sequestro a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Non sono esclusi eventuali altri esami sulla salma, che i familiari non hanno ancora avuto a disposizione ormai da 10 giorni. Al momento, la Procura di Potenza non ha iscritto nessuna persona sul registro degli indagati, che resta contro ignoti per omicidio volontario e – presumibilmente – anche per occultamento di cadavere.
Claudio Buono