Il prossimo anno a scuola oltre 20mila posti di personale Ata resteranno vacanti di cui 109 in Basilicata. Negli istituti scolastici della nostra regione l’organico Ata passerà da 2528 dello scorso anno a 2419 dell’anno scolastico 2024-2025. È quanto emerge da un dossier della Uil Scuola Rua. “Una politica attenta deve saper riconoscere la situazione attuale e agire di conseguenza per garantire il corretto funzionamento delle scuole e il benessere di tutta la comunità educante”, si legge nel dossier che sostiene che così sarà “a rischio l’apertura delle scuole” e spiega che “occorre un provvedimento straordinario per coprire tutti i posti vacanti e disponibili”.
In particolare solo 10.336 i posti autorizzati per le immissioni in ruolo su 30.000 disponibili, mentre 8.000 sono i posti in meno in organico di diritto rispetto allo scorso anno e 1.000 quelli tolti alle scuole e destinati alle Amministrazioni periferiche del Ministero.
Più di 20.000 quelli che resteranno vacanti ingrossando le fila del precariato e avremo 8.000 posti in meno rispetto allo scorso anno.
“Si tratta – commenta il segretario regionale Uil Scuola Rua Luigi Veltri- di una autentica emergenza soprattutto in relazione “ai posti in organico di diritto che continuano ad assottigliarsi attraverso riduzioni di personale a discapito della funzionalità del servizio. A tutto questo vanno aggiunti altri 1.000 posti sottratti per i comandi presso le amministrazioni periferiche (Ambiti Territoriale, USR, etc…) previsti dal DL 71/2024”.
In dettaglio in Basilicata i collaboratori scolastici immessi in ruolo saranno 79 su una disponibilità di 227; gli assistenti amministrativi 20 su 59; gli assistenti tecnici 9 su 52; i direttori dei servizi generali ed amministrativi 3 su 6. A questo personale scolastico vanno aggiunti: su 5 collaboratori in Istituti Agrari zero immissioni; su 6 cuochi e 2 infermieri zero immissioni; su 4 addetti guardaroba 1 immesso.
“Un consueto copione che – aggiunge Veltri -ormai si ripropone da tempo che evidenzia le solite scelte ragionieristiche attraverso le quali si pensa di fare cassa. Sono, infatti, tutti interventi che vanno ad alimentare la situazione di precarietà e di difficoltà che vivono le scuole: migliaia di plessi con la presenza di un solo collaboratore scolastico, adempimenti di segreteria, sempre più articolati e complessi che – in tanti casi – vanno ben oltre gli obblighi stabiliti nel Contratto di Lavoro, assistenti tecnici del primo ciclo senza un profilo, che negli specifichi i compiti, che prestano servizio in più istituti. È il momento di intervenire con un piano straordinario di immissioni in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili e con l’ampliamento dell’organico anche al fine di rendere stabile quello aggiuntivo”.
—
Leo
Con l’Intelligenza Artificiale ancora tenete aperte le scuole?