“Il primo giorno di scuola per gli studenti della Basilicata sarà il 16 settembre 2024 e la data di termine è fissata al 10 giugno 2025 per la scuola primaria e secondaria e al 30 giugno 2025 per la scuola dell’infanzia”. E’ questo solo un passaggio di una nota stampa della Regione Basilicata, che annunciava – lo scorso giugno – il calendario scolastico 2024/2025. Ma non per tutti gli istituti scolastici è così. E, inevitabilmente, studenti e famiglie in Basilicata – in questa settimana – affronteranno problemi. Infatti, per via dell’autonomia scolastica (che, lo ricordiamo, è in vigore dal 2000, da quando le istituzioni scolastiche hanno una propria autonomia amministrativa, didattica e organizzativa), alcuni istituti scolastici hanno deciso di iniziare le lezioni il 12 settembre, qualche giorno prima rispetto alla data del 16 indicata dalla Regione Basilicata.
Nella stessa nota stampa, la Regione Basilicata, indicava che “sulla base di comprovate esigenze, le singole istituzioni scolastiche autonome, potranno anticipare per un massimo di tre giorni la data di inizio delle attività didattiche”. E qui nascono i problemi.
A Melandro News sono arrivate le segnalazioni di diverse famiglie, che rischiano di non poter mandare a scuola i propri figli per problemi legati ai trasporti: “Questo anticipo dell’apertura da parte di alcuni istituti, crea un bel disagio per chi ha ragazzi che dai paesi devono raggiungere Potenza, soprattutto chi ha ragazzi che frequentano le scuole superiori, poiché gli autobus di linea che ogni giorno raggiungono la città non sono supportati da autobus che fanno la linea scolastica appunto da settembre a giugno”.
Le autolinee – da una breve verifica – espleteranno questo servizio a partire dal 16 settembre, quindi dal 12 al 14 settembre molti genitori saranno costretti ad accompagnare i propri ragazzi a Potenza, per chi ne avrà la possibilità.
Un problema – ci raccontano le famiglie – che si è riproposto anche lo scorso anno. Ma che a quanto pare istituzioni scolastiche e la Regione, proprio non vogliono risolverlo. “Così – concludono – i ragazzi le cui scuole aprono il 12 settembre, rischiano di restare a casa e di iniziare la scuola direttamente il 16”.
Claudio Buono