I militari della Compagnia Carabinieri di Potenza hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa della misura cautelare in carcere emessa dal Ufficio Gip del Tribunale di Potenza su richiesta della Procura della Repubblica nei confronti di due fratelli, A.P. e M.P (queste le loro iniziali) indiziati, a vario titolo, di gravi delitti tra cui circonvenzione d’incapace, atti sessuali con minorenne e pornografia minorile nei confronti di una infra-quattordicenne, nonché di estorsione in danno di un loro coetaneo. Il provvedimento cautelare è risultato dagli esiti di un’indagine condotta dai militari dell’Arma, scaturita dalla denuncia presentata dal Dirigente dell’Istituto Scolastico frequentato dalla minore il quale era venuto a conoscenza di alcune condotte estorsive aventi ad oggetto piccoli importi di danaro posti in essere in danno della studentessa. Per tutela della vittima, non viene reso noto il paese del Potentino dove tutto è successo.
L’attività investigativa ha permesso di acquisire gravi indizi nei confronti di due indagati che, in tempi diversi e ciascuno secondo la propria responsabilità, a partire dal mese di agosto 2024, avrebbero circuito la minore che soggiogata dalla promessa di entrambi di intrattenere una relazione sentimentale si sarebbe prestata a consegnargli diverse somme di denaro e monili di valore, ottenuti con l’inganno dai genitori o anche da terze persone a lei vicine. I due ragazzi, inoltre, al fine di persuadere la minore e farla continuare a perseguire i propri interessi economici, avrebbero compiuto con la stessa, in più occasioni, anche atti sessuali consistiti in palpeggiamenti delle parti intime. La pressione psicologica esercitata dai due indagati sulla minore era cosi forte, tanto che la stessa, pur di celare la verità, inizialmente, aveva accusato un suo conoscente che, in realtà, sarebbe stato invece a sua volta vittima delle minacce di uno degli indagati che approfittando dello stato di particolare vulnerabilità del coetaneo gli avrebbe estorto, ripetutamente, diverse somme di denaro che servivano all’indagato per estinguere dei propri debiti.
Fatta comunque salva la presunzione di innocenza tenuto conto che il procedimento è nella fase delle indagini preliminari, l’attività investigativa ha permesso di ricostruire a livello di gravità indiziaria le responsabilità dei due ragazzi che a seguito dell’arresto sono stati associati presso la Casa Circondariale di Potenza. L’indagine si inserisce nell’attività di contrasto della Procura della Repubblica finalizzata alla tutela delle fasce deboli della popolazione volta a contrastare i reati riconducibili alla violenza di genere e, in generale, a tutti i reati violenti nell’ambito di relazioni familiari, affettive o di convivenza, ai quali viene assicurata una trattazione prioritaria con l’impiego di personale specializzato e qualificato dell’Arma dei Carabinieri in tale delicato ambito criminologico.