Gli Uffici dei Giudici di Pace sono salvi. Nella nuova riforma? le spese a carico dei Comuni!

Gli Uffici del Giudice di Pace in Via Rocco Scotellaro a Vietri di Poteza

Gli Uffici del Giudice di Pace in Via Rocco Scotellaro a Vietri di Potenza. Salvi col decreto

Viggiano, Vietri di Potenza, Venosa, Pescopagano, Marsico Nuovo, Calvello, Bella, Avigliano, Acerenza, Stigliano, San Mauro Forte, Rotondella e Pisticci: in questi paesi della Basilicata gli Uffici del Giudice di Pace sono salvi. La notizia è arrivata a seguito del decreto ministeriale firmato, l’altro giorno, dal Ministro della Giustizia, Andrea Orlando. Quindi, al via il mantenimento di 285 ufficigiudice-di-pace del Giudice di Pace, su 667 soppressi lo scorso 27 febbraio, nell’ambito della riorganizzazione della geografia giudiziaria, a seguito della recente riforma delle circoscrizioni giudiziarie. Ma, leggendo alcuni articoli di autorevoli quotidiani, come Il Sole 24 ore e Italia Oggi, mi rendo conto che, forse, per gli enti locali, i Comuni, potrebbero esserci dei problemi. Specie per i Comuni piccoli, che non hanno molta disponibilità economica. Perché? Il ministro Orlando, in una sua dichiarazione ufficiale, è stato chiaro. Questo quanto scritto sul sito ufficiale del Ministero:  «Si tratta di un’ulteriore razionalizzazione collegata all’attuazione della nuova geografia giudiziaria – ha sottolineato il ministro – Dopo una articolata istruttoria si è introdotta così un’innovativa modalità di funzionamento degli uffici del giudice di pace con un coinvolgimento diretto nella gestione Cattura1del servizio giustizia da parte dei comuni interessati, che si faranno carico del reperimento del personale di cancelleria e dei necessari investimenti economici». I paesi lucani, ben 19, che sono stati salvati, dovranno accollarsi di tutte le spese. Come scrivono i principali quotidiani, “se vorranno mantenere in funzione gli uffici, gli enti locali dovranno esporre la volontà di sobbarcarsi ogni onere anche se non è chiaro entro quando. Probabilmente eventuali dichiarazioni di disponibilità sarebbero ritenute ormai tardive”. Inoltre, “si va dalle spese per il personale e per la gestione dell’immobile alle pulizie, dalle trasferte dei magistrati alla cancelleria”. Quindi, ora, i 285 comuni italiani, compresi quelli lucani, che si sono visti salvare gli uffici del Giudice di Pace, dovranno accollarsi tutte le spese per la gestione ed il funzionamento del servizio. In conclusione, tutti i Comuni che hanno fatto richiesta di “salvare” gli Uffici del Giudice di Pace, dovranno trovare le risorse per consentire il funzionamento del presidio istituzionale, visto che la riforma del Ministro Orlando prevede una nuova modalità di funzionamento degli Uffici.

@BuonoClaudio

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