Dopo aver occupato tante volte le pagine del Suo Giornale per tematiche differenti, alcune delle quali rimaste lungamente appese, finalmente siamo giunti alla fine di una querelle fra me ed il signor Angelo Salinardi (già Sindaco di Ruoti, nella foto in basso a destra). Quando il bisogno di chiarezza preme nell’animo, sembra che il giorno della verità non arrivi mai, tranne poi affacciarsi all’improvviso in un giorno qualunque di fine inverno, come è accaduto a me. Infatti, nel maggio 2012, in occasione della campagna elettorale per il rinnovo delle amministrative al Comune di Ruoti, a cui io come altri sindaci partecipammo, il signor Angelo Salinardi, candidato Sindaco in quel Comune, mi rivolse pubblicamente, aggettivandomi, parole poco gradevoli, che offendevano la mia dignità, le mie doti intellettive, finanche la mia altezza fisica. Mai mi sono spiegato come, un comizio, per quanto acceso e da campagna elettorale, possa scendere in un attacco così duro ed a mio avviso insensato, considerando che io non ero neppure candidato, ma semplicemente ero andato ad un comizio in piazza, come altri Sindaci. Forse alla mia età ancora sfuggono degli aspetti, che gli anni di una età più matura ti fanno apprezzare, ma sta di fatto che io, non me lo sono spiegato mai. La sostanza è stata che dopo qualche mese, toccato anche da altri comportamenti, mi sono recato in Procura, dove lo stesso Salinardi aveva detto avermi visto “avere molto da fare” (chissà per significare che cosa) ed ho querelato la persona che mi aveva rivolto le offese. Dopo essere stato rinviato a giudizio per INGIURIA (art. 594, comma 4°, del Codice Penale), il signor Angelo Salinardi, al fine di evitare la prosecuzione del giudizio a suo carico, avvalendosi di quanto stabilito nel Decr. Leg 274/2000, si è immediatamente ravveduto attraverso una lettera di scuse comprensiva di un’offerta riparatrice pari a € 1.400,00, con la quale ha inteso soddisfare le esigenze di riprovazione del reato e di prevenzione, anche al fine di evitare che in futuro vi siano comportamenti analoghi. L’uso della “carta bollata” non proprio mi appartiene, ma quando la “parola è inopportunamente sfrenata” bisogna adoperarsi. D’altra parte, bisogna dare atto che, quando la Giustizia fa chiarezza e/o si manifesta un vero pentimento per gli errori commessi, come ho avuto modo di leggere nella bellissima lettera che mi ha scritto Angelo Salinardi, ogni richiesta di scuse merita perdono. Quindi a fronte di cose da perdonare, io le ho sinceramente perdonate. Se incassare o meno l’assegno di € 1.400,00 sono stato onestamente un po’ titubante, ma solo per cinque minuti, anche per non sconfessare il proverbio secondo cui “chi non accetta non è degno”. Ed io ho inteso onorare ed essere degnissimo! Anche perché il 2012 non è solo l’anno in cui si sono verificati questi fatti, ma è anche quello in cui mi sono sposato. Considererò, quindi, le € 1.400,00 ricevute da Salinardi, come un pensiero per il matrimonio.
Costantino di Carlo
Sindaco di Balvano