POTENZA – La Chiesa dei SS. Anna e Gioacchino, in viale Dante a Potenza, Parroco Don Franco Corbo, grazie anche all’azione della Caritas parrocchiale, coordinatrice Lilla Prete, mantiene lo sguardo sempre rivolto ai più umili, ai più poveri, e per essi raccoglie viveri e indumenti, che distribuisce ogni giovedì. Da qualche mese la Parrocchia di Sant’Anna ospita una nuova e originale iniziativa, grazie alla donazione di una boutique, infatti, un buon numero di abiti da sposa è disponibile per l’«affitto» gratuito, unico obbligo quello della restituzione in tempi brevi e, ovviamente, in buone condizioni. Per ora è solo un angolo di una saletta parrocchiale ad essere dedicato agli abiti, ma si immagina di poter avere a disposizione uno spazio congruo per la scelta, per la misura e per una buona conservazione del prezioso guardaroba. «Nel passato abbiamo avuto richieste di abiti da sposa da giovani straniere, – ha detto Lilla Prete – gli abiti sono andati in Burundi e in Romania, si trattava però di vestiti di nostra proprietà che abbiamo inteso donare in modo informale. Da quest’esperienza abbiamo però capito che il problema esiste. In questo caso si tratta di un’iniziativa più complessa. Gli abiti sono 33 con tutti gli accessori, guanti, acconciature, scarpe, tutti nuovi, vogliamo che costituiscano un patrimonio comune, che siano a disposizione di quante più donne possibile. Oggi risparmiare è davvero una necessità, un obbligo, oltre che una buona pratica, ma nessuno rinuncerebbe ad un bell’abito per il giorno del matrimonio. Questa è una opportunità, che in Basilicata mancava, mentre in altre zone è abbastanza presente». Abbiamo chiesto a Lilla Prete se nel quartiere Libertà il numero dei poveri sia aumentato negli ultimi tempi sotto il morso della crisi. «Questo è un quartiere particolare, dove il benessere è cresciuto nel tempo. Il problema è che è anche un quartiere piuttosto piccolo, pertanto tutti ci conosciamo, e soprattutto i «nuovi» poveri difficilmente si fanno avanti con richieste di aiuto, pertanto bisogna giungere a loro con tanta discrezione, per non aggravare la situazione materiale con il disagio psicologico». Un grande problema è anche quello della solitudine degli anziani e degli ammalati, cui i parrocchiani incaricati di portare la Comunione cercano di portare il sollievo di un momento di compagnia, di dialogo. «Teniamo anche un quaderno – ha aggiunto Prete – in cui annotiamo offerte di lavoro, soprattutto di badanti, e le incrociamo con le esigenze delle famiglie del quartiere. In questo periodo c’è anche l’emergenza viveri, in quanto non riusciamo a raccoglierne in quantità tale da rispondere alle richieste, per questo l’invito che rivolgo alla cittadinanza è di aiutarci con piccole donazioni, anche solo di un pacco di pasta o di zucchero, che non impoveriscono materialmente, anzi arricchiscono spiritualmente, quanti se ne privano, sapendo che per chi è in gravi difficoltà economiche possono essere vitali». Da questa iniziativa degli abiti da sposa in affitto sta nascendo una gara di solidarietà: molte parrocchiane, infatti, hanno dichiarato di voler mettere a disposizione i loro abiti da sposa. (Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno)